Dindarella
di A. Costacurta e S. Cancellier
da "Dindarella (Pelara)", in Rivista di Viticoltura ed Enologia, supplemento del mese di Ottobre, 1980

Sinonimi (ed eventuali errati)

[...] Il Marzotto (1925) descrive una Dindarella o Bindarella ed una Pelada o Pelara veronese riportando di quest'ultima la descrizione del Bertani. Cosmo (1939) descrive la Dindarella, che appare la stessa da noi osservata e descritta osservando che "in realtà oggigiorno Dindarella e Pelara o (Pelada) stanno ad indicare lo stesso vitigno".

Descrizione Ampelografica

Per la descrizione ampelografica ci si è avvalsi dell'osservazione di 4 differenti biotipi di Dindarella (Pelara) provenienti da aziende diverse (az. Pule di S. Pietro in Cariano, az. Poggi di Affi, az. Cobelli di Pigozzo e az. Cordevigo a Cavaion), e coltivati nell'az. Segattini a Pastrengo.

Germoglio di 10-20 cm

Figura 1: Apice di Dindarella.

Apice: medio, vellutato, di colore biancastro; asse del germoglio leggermente curvo.

Foglioline apicali (dalla 1a alla 3a): spiegate, vellutate di colore biancastro con orlo rosato e verde brillante.

Foglioline basali (dalla 4a in poi): la 4a e la 5a, pagina inferiore vellutata; pagina superiore vellutata, ma glabra verso le punte; le successive vellutate alla pagina inferiore, aracnoidee alla pagina superiore; colore verde-biancastro con sfumature bronzate.

Germoglio alla fioritura

Apice: medio, vellutato, di colore verde-biancastro con leggere sfumature rosate; asse del germoglio curvo; la "Dindarella rizza" presenta la vegetazione molto ricadente.

Foglioline apicali: a gronda la 1a e 2a; spiegate le successive; vellutate di colore bianco-giallastro.

Foglioline basali: spiegate, vellutate con tomentosità decrescente; di colore verde con sfumature bronzate.

Tralcio erbaceo: a sezione trasversale ellittica, contorno leggermente angoloso; con qualche pelo aracnoideo, di colore verde, un pò arrossato dalla parte del sole.

Viticci: intermittenti (1-2-0-1-2-0) bifidi o trifidi, lunghi, grossi, di colore verde.

Infiorescenza: grandezza 25-30 cm; leggermente più piccola (20-25 cm) nella "Dindarella rizza" con grandi ali.

Fiore: piriforme, bottone fiorale grosso, ermafrodita.

Figura 2: Foglia di Dindarella.

Foglia: pentagonale, di dimensione medio-grande, quinquelobata; nella "Dindarella rizza" spesso il lobo terminale tende ad una ulteriore trilobatura e la foglia è molto frastagliata; seno peziolare a "U", seguente per un tratto le nervature; seni laterali superiori a lira chiusa, a volte a bordi sovrapposti; nella "Dindarella rizza" sono sempre sovrapposti formando due occhi; seni laterali inferiori a "U" o a lira; nella "Dindarella rizza" sono a lira chiusa; pagina superiore con qualche pelo aracnoideo; pagina inferiore aracnoidea; lembo leggermente contorto, spesso, grossolano; lobi leggermente contorti; angolo alla sommità dei lobi terminali retto; superficie del lembo leggermente bollosa; colore delle nervature principali: verde sia sulla pagina inferiore che sulla pagina superiore; denti laterali pronunciati, regolari a due grandezze, convessi, a base larga; di colore verde cupo alla pagina superiore, verde chiaro alla pagina inferiore; lucida.

Picciolo: corto, di grossezza mediana, leggermente aracnoideo; sezione trasversale con canale poco evidente.

Figura 3: Grappolo di Dindarella.

Grappolo a maturità industriale: grosso (di dimensioni leggermente inferiori nella "Dindarella rizza"), di media compattezza, di forma piramidale, con una o due ali a volte molto pronunciate; peduncolo visibile, lungo, grosso, semi-legnoso.

Acino: di media grossezza, di forma irregolare, (sferica o sub-rotonda), con ombelico persistente e prominente; sezione trasversale abbastanza regolare; buccia pruinosa, consistente, di colore rosso-blu con irregolare distribuzione della colorazione e riflessi violacei a maturazione; succo incolore, polpa succosa; sapore caratteristico, marcato; pedicello medio, di colore verde, tendente al rossastro nella Dindarella rizza, pennello corto, di colore vinoso; difficile separazione del pedicello dall'acino.

Vinaccioli: 1-2, piriformi, con becco sottile, di dimensioni piuttosto piccole.

Tralcio legnoso: lungo, robusto ed elastico, ben lignificato, con un giusto rapporto tra legno e midollo; di aspetto ramificato; corteccia aderente con lenticelle; sezione trasversale ellittica; superficie liscia, pruinosa; nodi appiattiti; glabro; meritalli di media lunghezza, di colore nocciola, rossastro verso la base, con irregolare distribuzione della colorazione.

Fenologia

Condizioni d'osservazione: le descrizioni ampelografiche, i dati fenologici, colturali e produttivi riportati presente nota, si riferiscono ai biotipi raccolti presso l'Az. Segattini di Pastrengo e relativi alle annate 1977-1978-1979 e 1980. Le notizie generali sull'ambiente pedoclimatico e sulle modalità di coltivazione sono riportate nelle "note introduttive" alla raccolta delle monografie dei "Vecchi vitigni veronesi".

Fenomeni vegetativi

Germogliamento: medio (9 Aprile).

Fioritura: media (10 Giugno).

Invaiatura: medio-tardiva (20 Agosto)

Maturazione dell'uva: media (27 Settembre).

Caratteristiche ed Attitudini colturali

Vigoria: buona, pianta equilibrata; ricca di femminelle.

Produzione: buona tranne che per la "Dindarella rizza" o Pelara, dovuta soprattutto ad un inferiore peso medio del grappolo.

Posizione del primo germoglio fruttifero: 4°-5° nodo.

Fertilità media delle gemme (n. medio di grappoli per germoglio): 1,38.

Fertilità delle femminelle: discreta.

Utilizzazione

Produce un ottimo vino, anche se vinificato da solo; date le sue doti potrebbe rientrare, come complementare, nella composizione del Valpolicella. Si può prestare ottimamente anche all'appassimento, data la spargolicità e la consistenza della buccia.