Bian Ver B.
in Estratto dalla domanda di iscrizione della varietà al Registro Nazionale, presso il MIPAAF, 2018

Sinonimi e Cenni storici

Il nome Bian ver (con le leggere varianti per grafia o pronuncia Blan ver e Blanc vert) è l unico utilizzato nella residua area di coltura in Italia (Val Chisone, provincia di Torino). Il vitigno è presente anche nella finitima regione francese dell Isére, dove è noto come Verdesse (Schneider et al., 2001). Sempre in Francia la varietà è citata nel passato con i sinonimi Verdeche, Verdasse, Étraire blanche e Dongine, ma anche con le aggettivazioni Verdesse muscade o musquée, ad indicarne, in modo esagerato, una certa aromaticità (Mas e Pulliat, 1878-79; Rougier, 1902). Il sinonimo Muscadelle, citato nel passato, è da considerarsi fuorviante in quanto con questo nome è indicato un vitigno diverso. Il Bian ver o Verdesse è un vitigno ben distinto da tutti i vitigni identificati con nomi simili ricordanti il colore verde delle uve e già iscritti al Registro Nazionale italiano (Verdea B., Verdealbara B., Verdeca B., Verdejo B., Verdello B., Verdese B., Verdicchio B., Verdiso B., Verduschia B., Verduzzo friulano B. e Verduzzo trevigiano B.). Per quanto attiene alla presenza in Piemonte, un Blan ver (ovvero Bianco verde) è ricordato a Salbertrand in Valle di Susa, insieme a un Gro blan (Grande bianco) e un Pchi blan (Piccolo bianco) nelle testimonianze orali raccolte da Di Maio (1997) sulla viticoltura di questa valle alpina piemontese. In questa valle non è più stato possibile recuperare il Bian ver, probabilmente scomparso, mentre singoli ceppi sono stati ritrovati negli anni 80-90 del XX secolo in vecchi vigneti dell attigua Valle Chisone, che condivide con la Valle di Susa gran parte dell assortimento varietale originario. Malgrado ciò, nei testi storici disponibili che enumerano le varietà coltivate in Valle Chisone (Provana di Collegno, 1883) non si fa cenno ad un Bian ver o a vitigni che possano corrispondervi. La prima citazione della Verdesse francese, ci informa Rougier (1902), parrebbe quella della Étraire blanche ricordata da Albin Gras nel 1846. Questo autore, riportando notizie sulla viticoltura dei dintorni di Grenoble, ne parla come tipica delle valli di Graisivaudan e del Drac. Le prime descrizioni ampelografiche di riferimento vanno considerate quelle di Mas e Pulliat (1878-79) e dell Ampélographie di Viala e Vermorel (Rougier, 1902): in entrambe le opere è presente anche una cromolitografia del grappolo. Mentre il Bian ver, presente un tempo nelle valli delle Alpi occidentali, è ormai quasi scomparso, la Verdesse ha un qualche interesse locale in Francia, anche se le superfici impiantate sono per ora modestissime pari nel 2011 a 3 ettari (Plantgrape).

Descrizione ampelografica

Germoglio giovane

Figura 1: Apice di Bian Ver B..

Apice bianco verdastro con orli rosati, lanuginoso; foglioline basali (4-5) di colore verde giallastro con sfumature ramate; la quarta è inferiormente aracnoidea.

001 - Apertura dell apice - 5) Completamente aperto

003 - Intensità della pigmentazione antocianica dei peli striscianti dell estremità - 5/7) da media ad elevata.

004 - Densità dei peli striscianti dell apice - 5) Media.

Germoglio

006 - Portamento - 3) Semi-eretto.

007 - Colore del lato dorsale degli internodi - 2/3) Verde striato di rosso o rosso.

008 - Colore del lato ventrale degli internodi - 2/3) Verde striato di rosso o rosso.

Viticci

016 - Numero di viticci consecutivi - 1) 2 o meno.

Foglia giovane

051 - Colore della pagina superiore del lembo - 4) Ramato (Verde dorato con deboli sfumature ramate).

053 - Densità dei peli striscianti tra le nervature principali della pagina inferiore del lembo - 3) Basso.

Figura 2: Foglia di Bian Ver B..

Foglia adulta

medio-piccola, orbicolare, incisa, con sette o nove lobi; seno peziolare poco aperto o aperto, a U con fondo a graffa; seni laterali profondi, di forma arrotondata con fondo a graffa; lembo finemente bolloso, a profilo piano di colore verde assai scuro.

Nervature principali rosse in prossimità del punto peziolare o fino alla prima biforcazione; denti poco pronunciati, a margini rettilinei o convessi; pagina inferiore con lembo aracnoideo e nervature setolose.

065 - Dimensione del lembo- 3) Piccolo.

067 - Forma del lembo - 4) Orbicolare.

068 - Numero dei lobi - 4/5) Sette o più di sette.

070 - Distribuzione della pigmentazione antocianica sulle nervature principali della pagina superiori del lembo - 2/3) dal punto peziolare fino alla prima biforcazione.

072 - Depressioni sul lembo - 1) Assenti.

074 - Profilo del lembo in sezione trasversale - 4) revoluto.

075 - Bollosità della pagina superiore del lembo - 5/7) Da media a elevata.

076 - Forma dei denti - 5) Misto tra entrambi i lati rettilinei ed entrambi i lati convessi.

078 - Lunghezza dei denti in rapporto alla loro larghezza - 3) Corti.

079 - Grado di apertura / sovrapposizione dei bordi del seno peziolare - 3/5) Poco aperto o chiuso.

080 - Forma della base del seno peziolare - 2) A parentesi graffa.

081-1 - Denti del seno peziolare- 1) Assenti.

081-2 - Base del seno peziolare delimitato dalla nervatura - 1) Non delimitata.

083-2 - Denti nei seni laterali superiori - 1) Assenti.

084 - Densità dei peli striscianti tra le nervature principali sulla pagina inferiore del lembo - 3) Bassa.

085 - Densità dei peli eretti tra le nervature principali sulla pagina inferiore del lembo - 5) Media.

094 - Profondità dei seni laterali superiori - 7) Profondi.

Tralcio erbaceo

Di colore rosso, con striature verdi sul lato ventrale; internodi corti, viticci corti e sottili.

Propagazione

Il Bian ver (Verdesse) non presenta particolari problemi in fase di propagazione. È stato innestato con buona resa in vivaio e buon attecchimento delle piante in campo su Kober 5BB, SO4 e 110 Richter.

Infiorescenza

151 - Organi sessuali - 3) Stami e gineceo completamente sviluppati.

152 - Livello d inserzione della prima infiorescenza - 1) Fino al secondo nodo.

153 - Numero di infiorescenze per germoglio - 2) Da 1,1 a 2 infiorescenze.

155 - Fertilità delle gemme basali (gemme da 1 a 3) - 5/1) Da media a molto bassa.

La fertilità del Bian ver è piuttosto contenuta, specialmente in ambienti montani in cui le ore di luce ridotte e l esposizione (e in minor misura le temperature più fresche) consentono una minore differenziazione a fiore delle gemme.

Tuttavia, anche in questo ambiente, il numero medio di grappoli è simile a quello della cultivar di riferimento Arneis. A Grinzane Cavour si osserva invece una fertilità superiore, sebbene inferiore a quella del riferimento Chardonnay.

L andamento della fertilità è caratterizzato anche da un numero di grappoli più basso sui germogli sviluppatisi dalle gemme basali del tralcio. E consigliabile una potatura lunga, in modo da sfruttare il suo limitato potenziale produttivo.

Parostino 2007-2008 Gemme cieche: 0,55 Grappoli/germoglio: 0,965 Grappoli/piante: 10,1 Grinzane 2000-2001 Gemme cieche: 2,05 Grappoli/germoglio: 1,05 Grappoli/piante: 12,6

Figura 3: Grappolo di Bian Ver B..

Grappolo

Piccolo (peso medio 160-170 g), cilindro-conico con una o due ali brevi, mediamente spargolo; peduncolo medio-corto, rosato.

202 - Lunghezza - 3) Corto.

204 - Compattezza - 3/5) Da spargolo a medio.

206 - Lunghezza del peduncolo del grappolo principale - 3) Corto.

208 - Forma - 1/2) Cilindro-conico.

209 - Numero di ali del grappolo principale - 2) Una o due ali.

Acino

Medio-piccolo, ellissoidale (rapporto tra diametro longitudinale ed equatoriale pari a 1,2), buccia spessa e consistente, molto pruinosa, di colore verde chiaro o verde giallastro; polpa succosa, sapida, assai gradevole, con pronunciata acidità.

220 - Lunghezza - 3) Corto.

223 - Forma - 3/4) Da ellissoidale largo ad ellissoidale stretto.

225 - Colore della buccia - 1) Verde-giallo.

228 - Spessore della buccia - 7) Spessa.

231 - Intensità della pigmentazione antocianica della polpa - 1) Nulla o molto debole.

235 - Consistenza della polpa - 1) Molle.

236 - Sapore particolare - 1) Nessuno.

241 - Sviluppo dei vinaccioli - 3) Completo.

Fenologia

L epoca di germogliamento del Bian ver è risultata essere all incirca intermedia tra quella della cv Arneis, medio-precoce, e quella dello Chardonnay, in media epoca.

La piena fioritura viene raggiunta dal Bian ver in epoca media, leggermente più tardi di Arneis e Chardonnay che sono da considerare rispettivamente precoci o medio-precoci.

L invaiatura è raggiunta in media epoca, similmente all Arneis, ed è di qualche giorno successiva a quella dello Chardonnay. La maturazione è da considerare medio-precoce, di poco successiva a quella dell Arneis e circa una settimana dopo lo Chardonnay.

Nel complesso, il Bian ver (Verdesse) è una cultivar dal ciclo vegetativo di media lunghezza, caratterizzato da un leggero ritardo di gran parte delle fasi fenologiche rispetto all Arneis e un ritardo un poco più marcato rispetto allo Chardonnay.

301 - Epoca del germogliamento - 5) Media.

302 - Epoca di fioritura - 5) Media.

303 - Inizio di inizio dell invaiatura - 5) Media.

304 - Epoca della maturazione fisiologica dell acino - 3/5) Medio-precoce.

Vigneto di Prarostino 2006-2008 Giorni tra germogliamento e fioritura: 53 Giorni tra fioritura e invaiatura: 71 Giorni tra invaiatura e vendemmia: 36 Giorni tra germogliamento e vendemmia: 160

Vigneto di Grinzane 1997-2000 Giorni tra germogliamento e fioritura: 38 Giorni tra fioritura e invaiatura: 65 Giorni tra invaiatura e vendemmia: 36 Giorni tra germogliamento e vendemmia: 138

Dall andamento della maturazione appare come questa sia di pochi giorni ritardata rispetto all Arneis, nell ambiente montano di Prarostino.

Questi pochi giorni sono necessari soprattutto per attendere un certo calo della notevole acidità fissa che caratterizza le uve del Bian verL accumulo di zuccheri è più elevato ed anticipato nel Bian ver rispetto all Arneis.

Nel vigneto di Grinzane, località più calda, l accumulo degli zuccheri e il calo dell acidità sono leggermente ritardati rispetto ad Arneis e Chardonnay, che raggiungono molto velocemente la maturazione con una rapida diminuzione dell acidità fissa.

Crescita

351 - Vigoria del germoglio - 5) Media.

352 - Crescita dei germogli anticipati - 5) Media.

353 - Lunghezza degli internodi - 3) Corti.

Altre caratteristiche

Produzione: 502 - Peso medio del grappolo - 3) Basso; 503 - Peso medio dell acino - 3) Basso; 504 - Produzione di uva per m2 - 3/5) Da debole a media; 505 - Tenore in zucchero del mosto - 7) Elevato; 506 - Acidità totale del mosto - 7) Elevata; 508 - pH del mosto - 3) Basso.

Si caratterizza per un buon vigore vegetativo ed una produttività media o medio-bassa (quando al basso peso medio del grappolo e alla fertilità contenuta si associa un numero ridotto di grappoli/pianta dovuto ad un capo a frutto di poche gemme).

Mentre nel vigneto di Grinzane,dove il carico di gemme piuttosto elevato ha determinato un numero di grappoli per pianta maggiore,l accumulo di zuccheri è più che soddisfacente,assai vicino a quello dei vitigni di riferimento, leggermente meno produttivo.

Rispetto a questi ultimi, l acidità si mantiene a livelli elevati anche a maturazione avanzata, permanendo una componente malica piuttosto pronunciata.

Vigneto di Parostino (2006-2008): kg/pianta: 1,5; q/ha. 58; n° grappoli(pianta: 10; Peso medio del grappolo (g): 146; Peso medio dell acino (g): 2,1; Peso medio dei tralci (kg): 0,6; Indice di Ravaz: 2,4.

Vigneto di Grinzane (1997/2000): kg/pianta: 2,4; q/ha: 89; n° grappoli/pianta: 13,8; Peso medio del grappolo (g): 174; Peso medio dell acino (g): 1,7; Peso medio dei tralci (kg): 0,9; Indice di Ravaz: 2,7.

Resistenza/sensibilità a fattori biotici e ambientali (aspetti macroscopici)

La vegetazione, dal caratteristico colore verde scuro, non ha presentato sintomi carenziali in entrambe le località di coltivazione sperimentale, fatta salva qualche rara manifestazione di clorosi attribuibile a carenza di Magnesio.

La sensibilità ad oidio e peronospora risulta essere paragonabile a quella dei vitigni di riferimento, mentre il grappolo è poco sensibile al marciume e alla muffa.

Dati del mosto (medie 2007/2008 a Parostino): Zuccheri (°Brix): 24,25; Acidità totale (g/l): 9,95; pH: 3,085. Dati medi 1998/2000 a Grinzane: Acido Tartarico (g/l): 6,0; Acido Malico (g/l): 4,3; Acido Citrico (g/l): 0,4.

Dati del vino (medie 2006/2009 a Parostino): Alcol (% vol.): 13,41; Zuccheri (g/l): 3,2; Acidità totale (g/l ac. tartarico): 8,7; pH: 2,94; Acido Tartarico (g/l): 3,6; Acido Malico (g/l): 2,8; Acido Lattico (g/l): 0,3; Estratto secco totale (g/l):

Estratto secco netto (g/l) OIV: 22,1; Ceneri (g/l): 1,37; Potassio assorbito (g/l): 0,47.

Il Bian ver dà vini caratterizzati da grande struttura e persistenza, una viva acidità, e delle note olfattive agrumate e talora vegetali. L acidità è da monitorare in alcune annate, mentre il grado alcolico è sempre consistente.

La varietà si adatta agli ambienti montani,dando prodotti di marcata personalità. Se ne consiglia l uso nelle vinificazioni in purezza, valutando talora la fermentazione malo-lattica,oppure in taglio ad uve cui conferire alcolicità,freschezza e struttura.

I vini di Bian ver ottenuti con macerazione pellicolare sono stati molto apprezzati e, tranne nel 2012, preferiti per l intensità e la qualità delle sensazioni olfattive e per il maggiore equilibrio olfattivo.

Il vino spumante presenta note olfattive originali, che uniscono al sentore di lievito quelli agrumati tipici del vitigno, oltre ad un ottima persistenza. Tuttavia il vino appare non troppo equilibrato, di elevata alcolicità e di pronunciata acidità.

Utilizzazione

Per la vinificazione