Catarratto Bianco Lucido
di A. Mazzei ed A. Zappalà
da "Catarratto bianco lucido", in Principali vitigni da vino coltivati in Italia - Volume IV, Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste, 1965

Sinonimi (ed eventuali errati)

Catarratto bianco lustro; "Castellaro" (così viene chiamato nelle isole Eolie). Con Decreto del 21 Novembre 2018, pubblicato in gazzetta Ufficiale n. 279 del 30/11/2018 è stato definito il sinonimo di "Lucido" ai soli fini della designazione dei vini provenienti dalle uve raccolte nella Regione Sicilia.

Descrizione Ampelografica

Il vitigno è stato descritto utilizzando un clone di "Catarratto bianco lucido" nel vigneto sperimentale del Vivaio Governativo di Viti Americane di Palermo, sito nel comune di Palermo, contrada "Pomara" o "Luparello". I caratteri rilevati nel suddetto vigneto, sono stati successivamente confrontati con quelli del "Catarratto bianco lucido" presente nella collezione ampelografica dell Istituto Tecnico Agrario di Marsala, sita a Marsala (prov. di Trapani), contrada "Badia". Nonché con quelli presentati dai cloni coltivati nei comuni di Marsala, Alcamo e Castellammare del Golfo (tutti in provincia di Trapani) e con quelli presentati dai cloni coltivati nella collezione ampelografica dell Istituto Tecnico Agrario di Catania.

Germoglio di 10-20 cm

Figura 1: Apice di Catarratto Bianco Lucido.

Apice: espanso, talvolta anche globoso; bianco con orlo carminato; cotonoso.

Foglioline apicali (dalla 1a alla 3a): spiegate; bianco-verdastre, lievemente carminate, con colorazione che sfuma verso il bronzeo sulla pagina superiore; pagina superiore cotonosa (1a) o più o meno lanugginosa (2a e 3a); pagina inferiore cotonosa.

Foglioline basali (dalla 4a in poi): spiegate; verde-chiare con sfumature bronzee ai margini, sulla pagina superiore; verde-biancastre su quella inferiore; tomentosità variante dalla sub-lanugginosa alla aracnoidea più o meno intensa sulla pagina superiore; dalla sub-cotonosa alla lanugginosa più o meno intensa su quella inferiore.

Germoglio alla fioritura

Apice: espanso, bianco-verdastro, con margine lievemente carminato, cotonoso.

Foglioline apicali: spiegate o piegate con i margini rivolti verso la pagina inferiore; colore variante dal verde-giallastro al verde-bronzeo, man mano si passa dalla prima alla terza fogliolina, sulla pagina superiore; la pagina inferiore è biancastra con margini verdi, nella prima e seconda fogliolina; bianco-verdastra nella terza; tomentosità variante dalla lanugginosa all aracnoidea molto intensa, sulla pagina superiore; cotonosa la pagina inferiore.

Foglioline basali: per lo più con i margini rivolti verso la pagina inferiore ma anche spiegate; verdi lucide, sulla pagina superiore, con riflessi bronzei che vanno attenuandosi man mano si passa dalla prima alla terza fogliolina; verdi-grigiastre, tendenti al verde opaco (3a fogliolina), sulla pagina inferiore; aracnoidee sulla pagina superiore; più o meno lanugginose su quella inferiore.

Asse del germoglio: a pastorale.

Tralcio erbaceo: verde-giallastro, diffuso interamente; spesso si notano delle striature rosso-ramate presenti sul lato rivolto al sole; sezione trasversale circolare, contorno angoloso; aracnoideo, più intenso sulla prima metà superiore, con tendenza a diventare cotonoso all apice; tomento diffuso interamente.

Viticci: bifidi e trifidi; intermittenti (formula: 0-1-2-0-1-2-0); lunghi, sottili, verde-chiari.

Infiorescenza: grande; piramidale; lunga, in media, 15 cm (senza peduncolo); di bell aspetto e robusta.

Fiore: bottone fiorale di forma intermedia tra il piriforme ed il cilindroide; piccolo; tipo morfologico 3° (ermafrodita); tipo fisiologico: autofertile.

Figura 2: Foglia di Catarratto Bianco Lucido.

Foglia: piccola o media, orbicolare o tondeggiante, qualche volta anche sub-reniforme; quinquelobata; seno peziolare a V chiusa o a bordi sovrapposti; seni laterali superiori profondi a lira chiusa od a bordi sovrapposti; seni laterali inferiori poco marcati o, addirittura, appena accennati; a V più o meno larga o a bordi paralleli; lobi, in genere, meno marcati di quelli del "Catarratto bianco comune" e contorti; angolo alla sommità dei lobi terminali ottuso; pagina superiore di colore verde-chiaro, superficie del lembo ondulata o bollosa, quasi glabra; pagina inferiore di colore verde pallido, aracnoidea più o meno intensa; nervature di I ordine, sia sulla pagina superiore che su quella inferiore verdastre; poco appariscenti; lembo di media consistenza e contorto; denti a margini quasi rettilinei o leggermente concavi; irregolari; a base stretta.

Picciolo: medio, verde-biancastro.

Colorazione autunnale delle foglie: giallastra; il lembo presenta gli orli rivoltati inferiormente.

Figura 3: Grappolo di Catarratto Bianco Lucido.

Grappolo a maturità industriale: medio, cilindrico, piuttosto allungato; semplice, qualche volta alato; compatto o eccessivamente compatto; lunghezza media del grappolo cm 16; peduncolo legnoso, di media lunghezza, piuttosto sottile, color nocciola; pedicello corto o medio, sottile, verde, con cercine poco evidente e non verrucoso; pennello corto, incolore.

Acino: medio o piccolo (più piccolo di quello del "Catarratto bianco comune"), sferoide od ellissoide marcato, regolare, con sezione trasversale regolare (circolare); buccia giallo-dorata, con distribuzione regolare del colore, lucida, pruinosa, spessa; ombelico persistente; polpa succosa, a sapore dolce (lievemente meno dolce di quella del "Catarratto bianco comune") e semplice; succo incolore.

Vinaccioli: numero medio, per acino, 1; eccezionalmente 2; di grandezza media.

Tralcio legnoso: medio (circa m 1,30), robusto, fragile, poco ramificato; corteccia resistente; sezione trasversale circolare; superficie parzialmente pruinosa, maggiormente ai nodi; glabra, striata; nodi sporgenti; meritalli medi (in media 6 cm), colore rossastro, distribuito uniformemente; gemme coniche; cercine peziolare stretto, poco evidente; rettilineo perpendicolare.

Tronco: medio.

Fenologia

Condizioni di osservazione: si considerano quelle del vigneto sperimentale del Vivaio Governativo di Viti Americane di Palermo, sito nel comune di Palermo, contrada "Pomara" o "Luparello".

Ubicazione

Altitudine: m 170, circa, s.l.m.;

Esposizione: Est;

Portinnesto: "Berlandieri x Rupestris 17-37";

Età delle viti: anni 16;

Sistema di allevamento: a media espansione (alla Guyot);

Terreno: in dolce declivio, da sud-ovest ad est; argilloso.

Fenomeni vegetativi

Germogliamento: medio; fra la terza decade di Marzo e la prima decade di Aprile.

Maturazione dell uva: III epoca; fra la terza decade di Agosto e la terza decade di Settembre.

Caratteristiche ed Attitudini colturali

Vigoria: buona; forma di allevamento a media espansione ("alcamese") o a piccola espansione (alberello siciliano a vaso con o senza "racinante"); potatura mista o corta.

Produzione: abbondante (maggiore di quella del "Catarratto bianco comune") e costante.

Posizione del primo germoglio fruttifero: 2a gemma.

Numero medio di infiorescenze per germoglio: uno.

Fertilità delle femminelle: quasi nulla.

Resistenza alle avversità meteoriche, malattie e parassiti: il vitigno è, in genere, abbastanza resistente alle malattie parassitarie, ai forti calori ed alla siccità; il grappolo lo è meno verso l oidio, le tignole e la muffa grigia, a causa della compattezza del medesimo. Nel marsalese è stata notata una certa recettività della cultivar verso la fumaggine.

Comportamento rispetto alla moltiplicazione per innesto: buona affinità con tutti i portinnesti diffusi nella zona.

Utilizzazione

Esclusivamente per la vinificazione.