Ciliegiolo
di N. Breviglieri ed E. Casini
da "Ciliegiolo", in Principali vitigni da vino coltivati in Italia - Volume III, Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste, 1964

Sinonimi (ed eventuali errati)

Non ha veri sinonimi tranne quello di "Ciliegino" e non ha nulla in comune con 1'"Aleatico-Ciliegiolo" di Lucca e 1'"Aleatico di Spagna" (Dalmasso 1946). In qualche località della Toscana, si chiama erroneamente "Aleatico" o "Aleaticone di Spagna", ed in altre "Reno", "S. Maria Nero", "Canaiolo Romano".

Descrizione Ampelografica

Per la descrizione di questo vitigno sono stati utilizzati diversi cloni di "Ciliegiolo" della Collezione Sperimentale di Monna Giovannella - Antella, dove è stato da noi introdotto dalla zona di Pontassieve e dall'Azienda Racah di S. Marco - Pisa, e da altre zone con sinonimi.

Germoglio di 10-20 cm

Figura 1: Apice di Ciliegiolo.

Apice: espanso, ma talvolta anche medio, vellutato, bianco con orlo carminato, talora con sfumature bronzate, o marcati riflessi aurei.

Foglioline apicali (dalla 1a alla 3a): leggermente piegate a gronda, ma talora anche spiegate, bianche con orlo carminato, vellutate.

Foglioline basali (dalla 4a in poi): spiegate, di color verde giallastro, qualche volta con sfumature bronzate; glabre o quasi nella pagina superiore, aracnoidee in quella inferiore.

Asse del germoglio: in genere curvo.

Germoglio alla fioritura

Apice: medio o leggermente espanso; verdastro talvolta con orlo leggermente carminato od a riflessi bronzati.

Foglioline apicali: leggermente piegate a gronda o quasi spiegate; verdastre talvolta con orlo leggermente carminato, spesso vellutate.

Foglioline basali: spiegate, di color verde giallastro; generalmente glabre o quasi nella pagina superiore, aracnoidee in quella inferiore.

Asse del germoglio: eretto o curvo.

Tralcio erbaceo: di sezione trasversale circolare, contorno angoloso ma talvolta liscio o quasi; generalmente glabro, di colore verde in qualche caso soffuso di rosso da un lato specie nei tralci meglio esposti.

Viticci: bifidi lunghi, grossi, di color verde, intermittenti; (formula 0-1-2-0-1-2).

Infiorescenza: medio-grossa (16-20 cm), serrata.

Fiore: tipo morfologico: apparentemente ermafrodita; regolare; bottone fiorale: globoso o leggermente piriforme, mezzano.

Figura 2: Foglia di Ciliegiolo.

Foglia: pentagonale, media o grande, trilobata o quinquelobata, con seno peziolare ad U largo (aperto), seni laterali superiori a bordi sovrapposti; seni laterali inferiori, quando sono presenti, a bordi sovrapposti od a V stretto; lembo piano, piuttosto spesso, liscio o lievemente ondulato; lobi piani; angolo alla sommità dei lobi terminali acuto, ma qualche volta quasi retto; pagina superiore glabra di colore verde bottiglia, brillante e con nervature verdi; pagina inferiore aracnoidea di colore verde mare o verde chiaro con nervature principali verdi chiare; nervature di 1°-2°-3° ordine, sporgenti; denti laterali piccoli e abbastanza pronunciati, irregolari o a margini rettilinei o convessi; base larga ma talvolta anche molto stretta.

Picciolo: lungo grosso, verde talora con leggere venature rossastre; glabro di sezione trasversale con canale abbastanza evidente.

Portamento della vegetazione: espanso.

Acino erbaceo: medio-grosso, rotondo, di color verde scuro intensamente pruinoso.

Figura 3: Grappolo di Ciliegiolo.

Grappolo a maturità industriale: grosso (lunghezza 20-30 cm) di aspetto semi-compatto o compatto; allungato, cilindrico, alato, piramidale (con una o, più spesso, due ali); peduncolo visibile, erbaceo o semi-legnoso, grosso.

Acino: medio-grosso (diametro trasversale 12-20 cm) arrotondato o subrotondo di forma regolare; ombelico piccolo in parte persistente; buccia molto pruinosa, di colore nero violaceo di medio spessore; polpa succosa di sapore neutro; pedicelli corti di color verde; cercine evidente, verde; pennello medio-corto.

Vinaccioli: in numero di 2 per acino; mezzani, piriformi con becco medio o lungo; nessun acino sprovvisto di vinaccioli.

Tralcio legnoso: lungo, robusto a consistenza elastica, glabro con femminelle piuttosto vigorose; sezione ellittica o quasi appiattita; superficie angolosa o costoluta, pruinosa; nodi globosi; meritalli di media lunghezza (8-10 cm) ma con ampia variabilità, di color nocciola, più o meno uniformemente distribuito, con strisce più marcatamente colorate; gemme coniche o lievemente appuntite; diaframma piatto o leggermente concavo; midollo abbondante di color nocciola scuro.

Tronco: molto vigoroso.

Fenologia

Condizioni d'osservazione: si considerano quelle riguardanti la collezione sperimentale, come già detto, costituita dall'Istituto di Coltivazioni Arboree di Firenze nell'Azienda della Facoltà di Agraria nella quale i cloni sono stati da noi introdotti.

Ubicazione

Longitudine: dal Meridiano di Roma (Monte Mario), 1°6' O.

Altitudine: m 148 s.l.m.

Esposizione: Sud-Ovest.

Portinnesto: "Berlandieri x Riparia 420 A".

Età delle viti: da 3 a 5 anni nella collezione e di 15-20 anni nelle aziende sui ceppi sotto controllo ed allo studio, per le indagini ampelografiche; i rilievi sono stati effettuati per i due cloni, anche in pieno campo nella zona di S. Marco (Pisa - Azienda Racah) e nella zona di Pontassieve (Firenze).

Sistema di allevamento: a media espansione.

Forma di potatura: Guyot classico o modificato (archetto toscano senza sperone).

Terreno: eocenico derivante dal calcare alberese di natura argilloso-calcarea-silicea con scheletro piuttosto abbondante.

Fenomeni vegetativi

Germogliamento: seconda - terza decade di Aprile (qualche giorno dopo il Sangiovenese ma qualche giorno prima del Canaiolo).

Fioritura: ultima decade di Maggio - 1a decade di Giugno.

Invaiatura: primi giorni della prima decade di Agosto.

Maturazione dell'uva: seconda - terza decade di Agosto.

Caduta delle foglie: terza decade di Novembre.

Caratteristiche ed Attitudini colturali

Produzione: abbondante e costante nei cloni di cui ci si occupa.

Posizione del primo germoglio fruttifero: 3°-4° nodo.

Numero medio di infiorescenze per germoglio: 2.

Fertilità delle femminelle: in condizioni normali nessuna o scarsa.

Resistenza ai parassiti ed altre avversità: ai comuni parassiti della vite presenta una resistenza normale.

Comportamento rispetto alla moltiplicazione per innesto: normale.

Utilizzazione

Per la vinificazione. L'uva è gradita anche per il consumo diretto, data la precoce maturazione; nel passato nella zona delle colline del Pisano gli esportatori spedivano in Germania cassette di "Chasselas dorè" (Bordeaux "tramezzato" con grappoli di Ciliegiolo che chiamavano "mascherine").