da "Gaglioppo", in Principali vitigni da vino coltivati in Italia - Volume III, Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste, 1964
Sinonimi (ed eventuali errati)
Nelle Marche, in Umbria e negli Abruzzi è conosciuto anche coi nomi di: "Galloppo", "Gaglioppa", "Gaglioppa nera", "Galloffa" e " Uva Navarra". In Campania è conosciuto anche col nome di "Galloppolo". In Calabria, sua vera zona di coltivazione, ha i seguenti sinonimi: "Gaglioppo di Ciro", "Gaioppo", " Gaglioppo nero". Nicastro distingue due sottovarietà di "Gaglioppo": il "Gaglioppo paesano" ed il "Gaglioppo napolitano"; dice che il primo è più diffuso e viene anche detto "Magliocco". Attraverso l esame di vari cloni di "Gaglioppo", da noi effettuato in ambienti diversissimi della Calabria, abbiamo notato sì delle differenze fra clone e clone, in particolare modo per quanto riguarda l adattamento all ambiente e la resistenza alle avversità di natura meteorica e parassitaria, ma non possiamo dire che sia possibile distinguere delle cultivar del vitigno in oggetto. Pacifica è invece l identità del "Gaglioppo" con il "Magliocco tondo" ("dolce" o "antico"), da distinguere dal "Magliocco canino", il quale sembra una forma degenerativa del "tondo" e quindi del primo. Conferma la tesi dell identità fra il "Gaglioppo" ed il "Magliocco", il fatto che in Puglia e, precisamente, nella zona viticola di Turi (Bari), si conosce il vitigno in oggetto e viene chiamato, indifferentemente, con i nomi di: "Gagliuoppo nero" e "Magliocco". Altri sinonimi sono: "Maghioccu nero", "Lacrima", "Lacrima di Cosenza", "Arvino", "Mantonico nero", "Montonico nero", "Aglianico di Cassano" (da non confondere col vero "Aglianico" coltivato in Campania ed in Lucania). Con Decreto del 30 Maggio 2018, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.133 dell 11/06/2018, viene eliminato il sinonimo "Magliocco". Mentre con il Decreto del 21 Novembre 2018, pubblicato in gazzetta Ufficiale n. 279 del 30/11/2018, è stato eliminato il sinonimo di "Maglioppo".
Descrizione Ampelografica
Il vitigno è stato descritto utilizzando un clone del medesimo nel vigneto del Sig. Cannaù, sito a Girifalco (provincia di Catanzaro). I caratteri rilevati nel suddetto vigneto sono stati successivamente confrontati con quelli del "Gaglioppo" coltivato nei comuni di Ciro, Ciro Marina, Crotone, Vibo Valentia e Catanzaro, in provincia di Catanzaro, e con quelli del medesimo vitigno coltivato nei comuni di Castrovillari, Mormanno, Frassineto, Cassano all Jonio e Morano Calabro, in provincia di Cosenza. Successivamente, data la diversità degli ambienti in cui il "Gaglioppo" si coltiva, i confronti dei caratteri suddetti si sono estesi ad alcuni cloni coltivati nel territorio di Campo Calabro (prov. di Reggio Calabria) ed, infine, ai cloni della collezione ampelografica dell Istituto Tecnico Agrario Statale di Catania.
Germoglio di 10-20 cm
Apice: mediamente espanso, bianco-verdastro con orli lievemente carminati, sub-cotonoso.
Foglioline apicali (dalla 1a alla 3a): spiegate, bianco-giallastre con riflessi rosei, aracnoidee.
Foglioline basali (dalla 4a in poi): spiegate, verde-chiare, aracnoidee.
Asse del germoglio: eretto.
Germoglio alla fioritura
Apice: spiegato, bianco-giallastro, sub-cotonoso.
Foglioline apicali: spiegate o lievemente piegate a gronda; colore variante dal bianco-giallastro al verde di media intensità; lanugginose o sub-cotonose.
Foglioline basali: ondulate, verdi piuttosto intense, quasi glabre o lievemente aracnoidee.
Asse del germoglio: lievemente ricurvo.
Tralcio erbaceo: colore verde, diffuso interamente; lievemente aracnoideo (quasi glabro), per lo più in prossimità dei nodi; sezione trasversale piuttosto ellittica, contorno liscio.
Viticci: semplici o bifidi, sottili, piuttosto lunghi, verdi; a distribuzione irregolare, talora continua (formula: 0-1-2-3-4, ecc.), altre volte sub-continua (formula: 0-1-2-3-0-1-2-3-0, ecc.).
Infiorescenza: conica, media (cm 12x4), verde.
Foglia: media, pentagonale, talora cordiforme o cuneiforme; trilobata, con lobi inferiori mancanti o appena accennati, ma spesso quinquelobata; seno peziolare ad U o a lira più o meno aperta (a volte chiusa con bordi sovrapposti); seni laterali superiori a V od a lira più o meno chiusa; seni laterali inferiori (quando sono presenti) a V stretta; lobi marcati, piani; angolo alla sommità dei lobi terminali ottuso; lembo piano; pagina superiore di colore verde-intenso; superficie del lembo liscia oppure bollosa, opaca, glabra; pagina inferiore di colore verde-chiaro, più o meno lanugginosa; nervature verdastre, superiormente ed inferiormente; nervature inferiori di 1° ordine aracnoidee, quelle di 2° ordine sub-lanugginose; sporgenti quelle di 1°, 2°, 3° e, alle volte, anche quelle di 4° ordine; denti irregolari, pronunciati e mucronati; a margini prevalentemente convessi ed a base larga.
Picciolo: medio, di grossezza media; verde, talora rossastro; glabro, con la sezione trasversale priva di canale.
Colorazione autunnale delle foglie: giallo-rossastra.
Radici dell anno: regolari, di colore grigiastro.
Grappolo a maturità industriale: medio o grande; allungato e conico o piramidale, talora corto e cilindrico; semplice o alato (con una o due ali), di aspetto compatto; peduncolo corto, grosso, legnoso fino alla prima ramificazione; pedicello medio-corto, color verde; pennello corto o medio, grosso, di color rosa o vinoso; separazione del pedicello dall acino: facile.
Acino: medio, ovoide o sferoide, non sempre regolare, perché per effetto della compattezza del grappolo alcuni acini tendono a deformarsi; a sezione trasversale circolare o irregolare; buccia color nero, regolarmente distribuito, con riflessi rossastri o rosati; mediamente pruinosa o pruinosa, di medio spessore e di media consistenza; ombelico in genere non persistente; polpa succosa, qualche volta leggermente consistente, a sapore dolce e semplice; succo roseo.
Vinaccioli: numero medio, 2 per acino; mezzani o grossi; piriformi e con becco grosso.
Tralcio legnoso: lungo (in media, m 2), talora medio; di media grossezza; robusto, piuttosto elastico; poco ramificato; con corteccia resistente; sezione trasversale circolare; superficie non pruinosa o parzialmente pruinosa in prossimità dei nodi, glabra, striata; nodi evidenti; meritalli medi (lunghi cm 14; medi cm 10; corti cm 7); di colore nocciola che sfuma verso il vinoso, con strie e nodi più scuri; gemme coniche o appuntite, sporgenti; cercine peziolare medio o largo, sporgente, sinuoso o rettilineo perpendicolare; diaframma convesso e poco spesso; midollo sugheroso.
Tronco: robusto.
Fenologia
Condizioni di osservazione: si considerano quelle del vigneto del Sig. Cannaù, sito nel comune di Girifalco, provincia di Catanzaro.
Ubicazione
Per l ubicazione ed il terreno si rimanda alla monografia sul "Greco bianco", pubblicata in precedenza.
Fenomeni vegetativi
Germogliamento: in media, tra la fine di Marzo e la seconda decade di Aprile.
Fioritura: media; tra la terza decade di Maggio e la prima decade di Giugno.
Invaiatura: nella seconda quindicina di Luglio.
Arresto dell accrescimento dei tralci: verso la fine di Giugno.
Maturazione dell uva: III epoca; fra la terza decade di Settembre e la prima decade di Ottobre.
Caduta delle foglie: tra la prima e la seconda decade di Novembre.
Caratteristiche ed Attitudini colturali
Vigoria: notevole; forma di allevamento a piccola espansione (alberello basso); potatura corta.
Produzione: buona e costante.
Posizione del primo germoglio fruttifero: 1°-2° nodo.
Numero medio di infiorescenze per germoglio: 1-2.
Fertilità delle femminelle: scarsa o addirittura nulla.
Resistenza alle avversità: buona alle gelate ed alla siccità, incostante la resistenza alle malattie parassitarie, in particolar modo alla peronospora ed all oidio.
Comportamento rispetto alla moltiplicazione per innesto: notevole affinità con i portinnesti più diffusi nelle zone di coltivazione, tra i quali: "Riparia x Rupestris 3309" (Couderc); "Vitis Riparia"; "Vitis Rupestris du Lot".
Utilizzazione
Esclusivamente per la vinificazione.