Garganega
di I. Cosmo e M. Polsinelli
da "Garganega", in Principali vitigni da vino coltivati in Italia - Volume I, Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste, 1960

Sinonimi (ed eventuali errati)

Garganega di Gambellara o "Garganega comune" in provincia di Vicenza, "Oro" o "D oro" (sui Colli Euganei) per il colore che l acino assume nelle migliori esposizioni. La "Gargania" o "Gargagna", coltivata in provincia di Gorizia, non ha nulla a che vedere con la "Garganega", mentre sotto quest ultimo nome si coltiva qua e là nelle immediate vicinanze di Trento un vitigno che risulta identico al "Terlano bianco". Con Decreto del 30 Maggio 2018, pubblicato in gazzetta Ufficiale n. 133 dell 11/06/2018, è stata riconosciuta la sinonimia tra Garganega B. (092) e Grecanico dorato B. (094).

Descrizione Ampelografica

Per la descrizione ampelografica di questo vitigno è stato utilizzato un clone di "Garganega" esistente presso la collezione ampelografica della Stazione sperimentale di Viticoltura e di Enologia di Conegliano. I caratteri rilevati nella predetta collezione sono stati confrontati con quelli riscontrati sulla "Garganega" coltivata in provincia di Verona (Soave, Ronca, Grezzana e Sommacampagna), di Vicenza (Barbarano, Gambellara e Arzignano) e di Padova (Colli Euganei).

Germoglio di 10-20 cm

Figura 1: Apice di Garganega.

Apice: poco espanso, verde-biancastro con sfumature rosa o rosa-violaceo ai bordi, cotonoso.

Foglioline apicali (dalla 1a alla 3a): spiegate, verdi-biancastre superiormente, rosa o rosa-violacee ai margini, cotonose.

Foglioline basali (dalla 4a in poi): spiegate, verdi con riflessi bronzati o dorati, sublanugginose (il tomento scompare presto); inferiormente sono biancastre per fìtto tomento, rosa-violacee ai bordi e nervature verdi.

Asse del germoglio: curvo.

Germoglio alla fioritura

Apice: di forma media, verde-biancastro con bordi bronzei, cotonoso.

Foglioline apicali: spiegate, verde-biancastre con sfumature verde pallido superiormente e nervature verdi, cotonose; le nervature nella pagina inferiore sono ricoperte di pochi peli.

Foglioline basali: spiegate, con bordo leggermente rivolto in basso, verdi con riflessi bronzeo-arancione e aracnoidee superiormente; biancastre dapprima, poi grigiastre, lanugginose e con nervature verdi e glabre inferiormente; pentalobate, con seni profondi, denti acuti, grandi; seno peziolare a V.

Asse del germoglio: curvo, pubescente, bronzato da un lato.

Tralcio erbaceo: non perfettamente circolare, un po angoloso, verde chiaro, glabro.

Viticci: trifidi, verde pallido, con distribuzione intermittente, formula: 0-1-2-0-1-2...

Infiorescenza: piramidale, alata, grande, lunga 20 cm e più.

Fiore: bottone fiorale globoso, medio; ermafrodita, autofertile.

Figura 2: Foglia di Garganega.

Foglia: di grandezza media e più, quinquelobata, pentagonale, un po allungata; seno peziolare a V-U più o meno aperto; seni laterali superiori profondi, chiusi oppure a V aperto; seni laterali inferiori poco profondi e aperti (a V); lobi molto marcati, piani; angolo alla sommità del lobo terminale acuto; pagina superiore di color verde chiaro, un po bollosa, opaca, glabra; pagina inferiore di color verde-grigiastro, aracnoidea. Nervature verdi superiormente; verdi, sporgenti e aracnoidee sulla pagina inferiore. Dentatura pronunciata, irregolare, denti acuti, a base larga, convessi da un lato e concavi dall altro.

Picciolo: medio o corto, di grossezza media, glabro, verde-rosato, sezione trasversale circolare e senza canale.

Colorazione autunnale della foglia: gialla.

Figura 3: Grappolo di Garganega.

Grappolo a maturità industriale: grande, lungo 20-25 cm, cilindro-piramidale, alato (con un ala molto sviluppata), piuttosto spargolo (molto spargolo nelle viti vecchie); peduncolo grosso, visibile, verde giallastro, erbaceo; pedicelli medi, sottili, giallastri; cercine mediamente evidente, un po verrucoso, giallo con punteggiature brune; pennello piccolo, verde giallastro.

Acino: di media grandezza (mm 15,3), sferoide e leggermente schiacciato, sezione trasversale circolare; buccia di color giallo-dorato carico (nelle buone esposizioni diviene anche giallo ambrato), pruinosa, poco spessa, coriacea, con ombelico persistente; polpa sciolta, di sapore semplice, succo incolore.

Vinaccioli: numero medio 1-2, di grandezza media, un po allungati, con becco corto.

Tralcio legnoso: di lunghezza media (m 1,50 circa), un po fragile, poco ramificato, di media grossezza e di sezione trasversale un po ellissoide, costoluto; internodi di media lunghezza (cm 7-8), di colore cannella-grigiastro con sfumature rosso-violacee, nodi evidenti, rosso violacei; gemme grosse, sporgenti, appuntite, cercine peziolare largo.

Tronco: molto vigoroso.

Fenologia

Condizioni d osservazione: Si considerano quelle riguardanti la collezione della Stazione sperimentale di Viticoltura e di Enologia di Conegliano, nella quale si trova il clone qui descritto.

Ubicazione

Per l ubicazione, il clima, il terreno, ecc., nonché per le fasi vegetative della vite ed il calendario di maturazione dell uva, si rimanda ad una delle seguenti monografie ampelografiche pubblicate in precedenza: "Tocai friulano", "Riesling italico", "Raboso Piave", "Raboso veronese", "Pinella".

Fenomeni vegetativi

Germogliamento: un po tardivo.

Fioritura : media.

Invaiatura: media.

Maturazione dell uva: III epoca.

Caduta delle foglie: media-tardiva.

Caratteristiche ed Attitudini colturali

Vigoria: notevole, esige potatura ricca e preferibilmente lunga.

Produzione: abbondante e costante; l uva si presta alla conservazione sulla pianta ed in fruttaio (non regge invece ai trasporti).

Posizione del primo germoglio fruttifero: 2°-3° nodo.

Numero medio infiorescenze per germoglio: 1 -2.

Fertilità delle femminelle: molto scarsa.

Comportamento rispetto alla moltiplicazione per innesto: buono.

Utilizzazione

Prevalentemente per la vinificazione, ma talvolta anche per consumo diretto (uva a duplice attitudine) e, dopo adeguata conservazione in fruttaio, per la preparazione di vinsanti.