Greco
di S. Bordignon
da "Greco", in Principali vitigni da vino coltivati in Italia - Volume III, Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste, 1964

Sinonimi (ed eventuali errati)

Greco del Vesuvio o "Greco della Torre", nella zona vesuviana e del Somma (Napoli); "Greco" o "Grieco nel comune" di Tufo (Avellino); "Greco di Tufo" nei comuni di Altavilla Irpina, Santa Paolina, Prata, Chianche, Montefusco, Sant Angelo a Cancello, in provincia di Avellino, Ceppaloni, San Giorgio del Sannio, in provincia di Benevento. "Greco di Napoli" lo chiama il Barone A. Mendola. Con Decreto del 30 Maggio 2018, pubblicato in gazzetta Ufficiale n. 133 dell 11/06/2018, è stata riconosciuta la sinonimia tra il Greco B. (097) e l Asprinio Bianco b. (016).

Descrizione Ampelografica

Nella descrizione di questo vitigno sono stati presi in considerazione i caratteri di un clone esistente presso la collezione ampelografica dell Istituto Tecnico Agrario di Avellino e confrontati con quelli del "Greco" del comune di Tufo. Qualcuno ha voluto distinguerne due tipi: uno a grappolo serrato, l altro a grappolo "medio". Da osservazioni condotte si è potuto constatare che, pur esistendo in qualche caso la diversa compattezza nel grappolo, essa è dovuta ad una non adeguata potatura. Al vitigno, infatti, coltivato in zone diverse per feracità e fertilità di suolo, viene applicata, il più delle volte, una medesima potatura. Ciò porta, come conseguenza, formazione di grappoli serrati nelle viti più vigorose e coltivate in terreni fertili e grappoli spargoli o mediamente spargoli in quelle meno vigorose e coltivate in terreni poveri.

Germoglio di 10-20 cm

Figura 1: Apice di Greco.

Apice: di forma globosa o quasi con molti peli cotonosi, di un colore verde, striato di rosso vivo o rosso violaceo.

Foglioline apicali (dalla 1a alla 3a): trilobate, piegate a coppa oppure a gronda, di colore verde giallastro al centro, mentre i lobi sono sfumati di rosa, cotonose nelle due pagine, i denti sono glabri.

Foglioline basali (dalla 4a in poi): verdi con sfumature gialle verso il centro, orlo rosso, trilobate, spiegate o quasi, ricche di peli cotonosi che sono più abbondanti nella pagina inferiore; margine con denti piccoli, acuti, ben marcati e lucenti.

Asse del germoglio: diritto o quasi.

Germoglio alla fioritura

Apice: globoso, cotonoso, di colore verde biancastro con bordi giallastri.

Foglioline apicali: con tre lobi, piegate a coppa, con peli cotonosi nelle due pagine, denti di colore verde-giallastro a bordi rosei, glabri.

Foglioline basali: trilobate, spiegate, verdi-giallastre, ricche di peli, denti acuti e marcati.

Asse del germoglio: eretto.

Tralcio erbaceo: colore interamente diffuso, rossastro, privo di peli, sezione ellittica con contorno un po angoloso.

Viticci: bifidi, trifidi, molto robusti, formula 0-1-2-0-1-2.

Infiorescenza: cilindrica con un ala molto sviluppata che qualche volta può superare l asse principale, fornita di peduncolo molto sviluppato, lunghezza 12-15 cm.

Fiore: bottone fiorale a forma globosa, di media dimensione con stami lunghi, diritti, polline abbondante e fertile, la corolla si stacca facilmente.

Figura 2: Foglia di Greco.

Foglia: orbicolare, di media grandezza, trilobata e meno spesso pentalobata, seno peziolare ad U con bordi paralleli o appena aperti; seni laterali più o meno profondi, a lira chiusa o a bordi sovrapposti quelli superiori, mentre gli inferiori sono a lira e poco profondi; angolo alla sommità dei lobi ottuso o raramente acuto; lembo appena a gronda con lobi revoluti; glabra la pagina superiore, aracnoidea ed a fiocchetti di peli quella inferiore; le nervature della pagina inferiore sono verdi-giallastre o raramente sfumate di rosa verso la base, verdi quelle della pagina superiore; denti laterali convessi o piano-convessi, a base larga, poco pronunciati, irregolari, mucronati, di colore verde carico superiormente, di un verde più chiaro inferiormente, lucentezza opaca; lembo inferiore coriaceo; nervature di quarto ordine non sporgenti; il lobo mediano è largo e breve.

Picciolo: corto o quasi medio, glabro, rossiccio, sezione trasversale con canale poco evidente, di grossezza media.

Colorazione autunnale delle foglie: giallo-paglierino.

Figura 3: Grappolo di Greco.

Grappolo a maturità industriale: medio o piccolo, della lunghezza dai 12 ai 17 cm, serrato, cilindrico o leggermente conico, più frequentemente alato con un ala molto sviluppata tanto da dare un grappolo doppio, più raramente semplice; peduncolo lungo, sottile, con la parte superiore lignificata, erbacea, di color rosato la parte inferiore.

Acino: medio o quasi piccolo, sferoide, irregolare, con ombelico persistente e prominente, sezione trasversale circolare, buccia pruinosa, grigio-giallastra o grigio-ambrata nella parte rivolta verso il sole, ricoperta da punteggiature brunastre, media o spessa; succo incolore, polpa succosa a sapore neutro; pedicelli medi o corti, di colore verde rosato, cercine evidente, verde; pennello corto, giallastro; separazione del pedicello dall acino appena difficile.

Vinaccioli: in numero di due o tre, di media grandezza, piriformi, con becco sottile.

Tralcio legnoso: medio o lungo, molto robusto ed elastico, poco ramificato, meritalli di lunghezza media cm 9 -10, minima 6-7, massima 13-15 cm, di color cannella distribuito uniformemente; corteccia aderente, superficie liscia non pruinosa, sezione trasversale ellittica, nodi glabri, appiattiti o poco ingrossati, diaframma convesso; gemme coniche a cercine sporgente.

Tronco: di buona vigoria.

Fenologia

Condizioni d osservazione: sono riportate quelle riguardanti la collezione ampelografica dell Istituto Tecnico Agrario di Avellino dove il clone è coltivato.

Esposizione: di mezzogiorno con orientamento dei filari Nord-Sud.

Portinnesto: Riparia x Rupestris 3309.

Età delle viti: anni 22.

Sistema di allevamento: a media espansione.

Forma di potatura: Cazenave modificato Avellino.

Fenomeni vegetativi

Germogliamento: precoce.

Fioritura: media.

Invaiatura: media.

Maturazione dell uva: IV epoca.

Caduta delle foglie: tardiva.

Caratteristiche ed Attitudini colturali

Vigoria: prospera bene nelle terre profonde, sciolte di origine vulcanica e fresche fornendo una maggiore quantità di uva che non in terreni sciolti, derivanti dal disfacimento di arenarie e ricchi di carbonato di calcio dove il vino risulta più profumato, più armonico e più fine come è quello di Tufo. Essendo un vitigno robusto e di buona vigoria preferisce, in senso generale, una potatura ricca.

Produzione: abbondante

Posizione del primo germoglio fruttifero: normalmente lo troviamo a partire dalla terza gemma, più raramente a partire dalla seconda.

Numero medio di infiorescenze per germoglio: 2, raramente 3.

Fertilità delle femminelle: quasi nulla.

Resistenza ai parassiti ed altre avversità: è abbastanza sensibile ai danni della peronospora (più attaccato del "Coda di Volpe"); sensibile all oidio; se coltivato in terreni freschi, l uva è soggetta al marciume; l uva teme le piogge in prossimità della maturazione.

Comportamento rispetto alla moltiplicazione per innesto: presenta buona affinità con gli ibridi della "Riparia x Rupestris 3309" "101-14" e con quelli della "Berlandieri x Riparia 157-11" e "420A".

Utilizzazione

Viene usato esclusivamente per la vinificazione.