da "Montonico bianco", in Principali vitigni da vino coltivati in Italia - Volume II, Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste, 1962
Sinonimi (ed eventuali errati)
Uva racciapoluta o "Roccipolluta" (provincia di Chieti), "Racciapollone" (Sulmona), "Racciapollona" (Vasto), "Ciapparone", "Uva regno", "Uva fermana" (provincia di Ascoli Piceno), "Bottato", "Trebbiano montanaro" o "Montanaro" (non ha nulla però a che vedere con un "Trebbiano montanaro" coltivato sulle colline modenesi, avendo questo tra l altro la foglia trilobata e tomentosa sulla pagina inferiore, secondo Cosmo e Polsinelli), (provincia di Ancona), "Caprone" in provincia di Pesaro; "Trebbiano marchigiano" in Umbria; "Trebbiano", in provincia di Siena. Provenzale ha scritto: "A Poggio delle Rose, in comune di Cermignano, provincia di Teramo, si coltiva una sottovarietà che va sotto il nome di "Uva di Poggio delle Rose" e che, oltre a dare frutto di bell aspetto e gradito sapore, ha la qualità di maturare l uva per l altitudine dei terreni dove viene coltivata, molto tardi, allorquando sui mercati della Germania, dove specialmente quest uva viene ricercata, nessuna altra varietà appare". Il Francolini osserva: "è pure un vitigno diffuso sia nel piano che nelle colline di Spoleto, ed ha qualità preziose. Se ne conoscono due varietà: "Montonico comune" e "Montonico gentile" a grappoli più o meno serrati", e così avviene nelle altre zone. Con decreto del 30 Maggio 2018, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 133 dell 11/06/2018 è stato autorizzato l utilizzo del sinonimo "Mantonico" ai soli fini della designazione.
Descrizione Ampelografica
Per la descrizione di questo vitigno è stato utilizzato un clono coltivato in un vigneto sito in provincia di Chieti, comune di Ortona, zona Gagliardo. I caratteri e le attitudini del vitigno sono state confrontate con quelle riscontrate su viti coltivate in altre zone degli Abruzzi, della provincia di Ancona, dell Umbria e della provincia di Siena.
Germoglio di 10 cm
Apice: piccolo, a ventaglio, lanugginoso, verde biancastro, spesso con margini rosa.
Foglioline apicali (dalla 1a alla 3a): distese o leggermente a gronda, seno peziolare a V, lanugginosa la pagina inferiore, verde pallido, spesso leggermente screziata in marrone la pagina superiore.
Foglioline basali (dalla 4a in poi): ondulate, aracnoidee sulla pagina inferiore, verde.
Asse del germoglio: glabro, verde sfumato di arancione, eretto o leggermente ricurvo.
Germoglio alla fioritura
Apice: piccolo, a ventaglio, setoloso, verde pallido.
Foglioline apicali: pentagonali, distese, seno peziolare a V, aracnoidea la pagina inferiore, verde-giallastro.
Foglioline basali: cuneiformi, seno peziolare a V aperto, aracnoidee sulla pagina inferiore, verde.
Asse del germoglio: glabro, verde o leggermente sfumato arancione, ricurvo o a pastorale.
Tralcio erbaceo: a sezione schiacciata, verde o leggermente sfumato di arancione verso la parte apicale.
Viticcio: distribuzione intermittente, bi-trifido, vigoroso, verde.
Infiorescenza: quasi grande, cilindrica o cilindro-conica, spesso alata e piramidale, racimoli semi-serrati, fiori serrati, peduncolo grosso e verde.
Fiore: bottone fiorale: regolare, mezzano, apertura regolare e con corolle che si sollevano (fiori cleistogami) in certi cloni; fiore aperto: ermafrodita, regolare.
Foglia: di media grandezza o quasi grande, orbicolare o pentagonale, quinquelobata; seno peziolare semi-chiuso o aperto, ellissoidale, mediamente profondo; seni laterali superiori ellissoidali, chiusi, molto profondi; seni laterali inferiori a V, aperti, mediamente o molto profondi. Pagina superiore glabra, verde carico, lembo ondulato, bolloso; pagina inferiore glabra, lobi ondulati con angoli alla sommità retti o ottusi; nervature principali sulla pagina inferiore di colore verde, spesso leggermente sfumate di rosa, setolose. Dentatura irregolare, in 1, 2 o 3 serie, con denti grandi, a margini rettilinei, a base stretta.
Picciolo: di media lunghezza e grossezza, a sezione schiacciata, verde, leggermente sfumato di rosa, glabro.
Colorazione delle foglie in autunno: assumono un colore giallastro.
Grappolo a maturità industriale: grande, cilindrico allungato, o cilindro-conico, qualche volta anche biforcato, serrato o semi-serrato, peduncolo corto, di media grossezza, semi-legnoso; pedicello corto, grosso, verde; cercine poco evidente, grosso, verde; pennello grosso, verde-giallastro.
Acino: medio o quasi grande, sferico, sezione trasversale regolare; buccia di media grossezza e consistenza, di colore giallastro spesso screziata di marrone, mediamente pruinosa, ombelico poco evidente; polpa sciolta e a sapore neutro; separazione dell acino dal pedicello mediamente resistente.
Vinaccioli: 2 a 3 per acino, di media grandezza, forma accorciata, becco grosso, calaza rotondeggiante.
Tralcio legnoso: di media grossezza, lungo, con femminelle in numero e vigore medio, a sezione ellittica, superficie liscia, nodi di media grossezza, di colore più marcato di quello dei meritalli, che sono lunghi, con corteccia di colore marrone-nocciola cosparsa di leggera pruina azzurrognola, striature mediamente fitte, regolari e poco marcate; diaframma sottile o di media grossezza, midollo grosso; gemma quasi grande, conica, mediamente sporgente; cercine peziolare evidente.
Tronco: vigoroso.
Fenologia
Condizioni d osservazione: si considerano quelle riguardanti il vigneto indicato.
Ubicazione
Longitudine: 13° 24(primi) E (Greenwich).
Latitudine: 42° 20(primi) N.
Altitudine: m 60 s.l.m.
Esposizione: sud-est, con orientamento dei filari est-ovest.
Portinnesto: "Berlandieri X Riparia 420 A".
Età delle viti: 10 anni.
Sistema d allevamento: archetto.
Forma di potatura: sperone di 1 e un archetto di 6 gemme.
Terreno: pianeggiante, di natura silicea-argillosa.
Fenomeni vegetativi
Germogliamento: in epoca tardiva (per questo è stato diffuso nelle zone soggette a freddi tardivi).
Fioritura: in epoca tardiva.
Maturazione dell uva: in IV epoca.
Caduta delle foglie: in epoca tardiva.
Caratteristiche ed Attitudini colturali
Vigoria: media o anche molta; si adatta anche a sistemi d allevamento a larga espansione ed è spesso allevato maritato agli alberi e vuole potatura di media lunghezza o lunga.
Produzione: abbondante e costante.
Posizione del primo germoglio fiorifero: dal 4° o 5° nodo.
Numero medio di infiorescenze per germoglio: dai primi posti alla base del tralcio a frutto, nessuna; dal 3° una e dagli altri generalmente due.
Resistenza a malattie ed avversità: massima ai freddi tardivi; media resistenza delle foglie e dei grappoli alla peronospora e all oidio; nelle annate a decorso umido l uva è facilmente attaccata dal marciume.
Esigenze: Il Francolini ha scritto: "Il "Montonico" preferisce i terreni asciutti di collina, però prospera assai bene anche nel piano".
Utilizzazione
Quello di "Poggio alle Rose" veniva e seguita ancora ad essere esportato in Germania, come uva da tavola tardiva; nelle altre zone viene impiegato esclusivamente per la vinificazione.