da "Nosiola", in Principali vitigni da vino coltivati in Italia - Volume I, Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste, 1960
Sinonimi (ed eventuali errati)
Nosiola gentile e "Nusiola" (Di Rovasenda, 1877); "Nusiola" anche secondo il Molon (1906). Nell'ampelografìa di Viala e Vermorel (1909) la "Nosiola" è data come sinonimo di "Dall'Occhio bianca": vitigno un tempo coltivato sui colli di Conegliano (Treviso) ed ora pressoché scomparso; da una precedente indagine di uno di noi (Cosmo, 1937) risultò però che non esiste alcuna identità fra i due vitigni. Diversa dalla "Nosiola", sia pure per pochi caratteri, deve considerarsi anche la "Durella", che Goethe (1876), Molon (1906), Catoni (1922) e Babo e Mach (1923) danno invece per sinonimo. Questi due ultimi autori aggiungono che la "Nosiola" è pure conosciuta, nella zona di Merano (Bolzano), come "Spargelen". La non molto evidente diversità tra "Nosiola" e "Durella", da uno di noi potuta accertare vari anni addietro (Cosmo, 1937), era del resto stata già messa in evidenza da Marzotto (1925).
Descrizione Ampelografica
Germoglio di 10-20 cm
Apice: molto piccolo, mediamente espanso, aracnoideo, lucente, coi margini (mucroni dei denti) bronzati. Giallo verdastro.
Foglioline apicali (dalla 1a alla 3a): spiegate, con peluria che va scomparendo in entrambe le pagine dalla 2a in poi; giallo-verdastre-bronzate, lucenti e trasparenti; trilobate con seni laterali aperti e profondi e denti acuti.
Foglioline basali (dalla 4a in poi): spiegate, glabre sulla pagina superiore, qualche setola su quella inferiore, verdi-giallastre.
Asse del germoglio: quasi eretto, presenta qualche rado pelo, colore verde-giallastro con sfumature longitudinali bronzate.
Germoglio alla fioritura
Apice: espanso, glabro (o con qualche rado pelo), verde-dorato lucente.
Foglioline apicali: spiegate; con peluria che va scomparendo dalla 2a in poi; giallo verdastre, lucenti; 1a e 2a molto lobate con seno peziolare a graffa.
Foglioline basali: spiegate, glabre sulla pagina superiore e con qualche ciuffetto di peli all'incrocio delle nervature sulla pagina inferiore, verdi con lucentezza che va scomparendo dalla 4a in poi; seno peziolare a V aperto, trilobate con lobi laterali appena accennati, denti grandi, marcati.
Asse del germoglio: leggermente curvo.
Tralcio erbaceo: piuttosto corto, di sezione trasversale circolare, costoluto, glabro con qualche pelo ai nodi; con striature bronzato-vinose da un lato e soprattutto ai nodi; internodi corti.
Viticci: intermittenti (formula 0-1-2-0-1-2...) bifidi e trifidi, corti, sottili, giallo-verdastri con leggere sfumature bronzee verso la base.
Infiorescenza: piccola (cm 7,5), quasi cilindrica.
Fiore: normale, ermafrodita regolare, autofertile (Cosmo, 1940).
Foglia: un po' meno di media, pentagonale, trilobata, con seni laterali piuttosto profondi ed a U con i bordi che qualche volta si toccano e si accavallano, seno peziolare a V-U molto aperto; glabra su entrambe le pagine, lembo leggermente piegato a gronda o a coppa, liscio, un po' lucido ed un po' spesso, lobi leggermente revoluti, angolo alla sommità dei lobi terminali quasi retto; colore verde cupo e nervature verdi giallastre superiormente, più chiaro e nervature giallastre inferiormente; dentatura non molto pronunciata, ma acuta; nervature di 1°-2° ordine sporgenti. Nella "Nosiola" si riscontrano numerosissime femminelle le cui foglie piccole ed intere mascherano in parte quelle normali.
Picciolo: corto, di media grossezza, glabro, con striature bronzate o rosate da un lato; canale in sezione trasversale non evidente.
Colorazione autunnale delle foglie: gialla.
Grappolo a maturità industriale: medio (15-20 cm), compatto, allungato, un po' sottile, cilindrico, talvolta alato con peduncolo visibile, mezzano, sottile, semilegnoso, verde chiaro; pedicelli corti, un po' grossi, verrucosi, verdi; cercine evidente, verde-bruno; pennello corto.
Acino: medio, sferoide, di forma regolare con ombelico persistente, sezione trasversale regolare; buccia pruinosa, giallo-verdastra e talvolta dorata, un po' sottile ma consistente, un po' astringente; polpa succosa, di sapore neutro.
Vinaccioli: 3-2, piuttosto piccoli, piriformi.
Tralcio legnoso: piuttosto corto, sottile, elastico, ramificato, di sezione ellittica, superficie liscia, nodi evidenti, glabro; meritalli di 8-10 cm, di colore nocciola con chiazze più scure; ai nodi il colore è più intenso; gemme grosse e molto sporgenti.
Tronco: abbastanza robusto.
Fenologia
Condizioni d'osservazione: si considerano quelle riguardanti la collezione della Stazione Sperimentale di Viticoltura e di Enologia di Conegliano, nella quale il clone è stato introdotto.
Ubicazione
Per l'ubicazione, il clima, il terreno, ecc., nonché per le fasi vegetative della vite ed il calendario di maturazione dell'uva, si rimanda ad una delle seguenti monografie ampelografiche pubblicate in precedenza: "Tocai friulano", "Riesling italico", "Raboso Piave", "Raboso veronese", "Pinella".
Fenomeni vegetativi
Germogliamento: precoce.
Fioritura: media.
Invaiatura: media.
Maturazione dell'uva: III-IV epoca (fine di settembre-primi di ottobre).
Caduta delle foglie: media.
Caratteristiche ed Attitudini colturali
Vigoria: media; aspetto piuttosto cespuglioso.
Produzione: abbondante ma irregolare.
Posizione del primo germoglio fruttifero: 2°-3° nodo.
Numero medio di infiorescenze per germoglio: 1-2.
Fertilità delle femminelle: scarsa.
Resistenza ai parassiti ed altre avversità: discreta resistenza alla peronospora, piuttosto sensibile all'oidio, ma facilmente soggetta al marciume negli autunni umidi; essendo di germogliamento precoce va soggetta ai danni delle brinate primaverili; è facilmente attaccata dagli acari.
Comportamento rispetto alla moltiplicazione per innesto: normale.
Utilizzazione
Esclusivamente per la vinificazione.