da "Vernaccia di S. Gimignano", in Principali vitigni da vino coltivati in Italia - Volume II, Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste, 1962
Sinonimi (ed eventuali errati)
Vernaccia.
Descrizione Ampelografica
Per la descrizione di questo vitigno è stato utilizzato un clone di "Vernaccia di S. Gimignano", della Collezione sperimentale costituita dell Istituto di Coltivazioni Arboree nell azienda della Facoltà di Agraria dell Università di Firenze, dove è stato da noi introdotto dalla omonima zona di S. Gimignano; le osservazioni sono state anche ripetutamente effettuate nelle diverse zone di diffusione. Con Decreto del 30 Maggio 2018, pubblicato in gazzetta Ufficiale n. 133 dell 11/06/2018, è stata riconosciuta la sinonimia tra la Vernaccia di S. Gimignano (261) e il Bervedino (024).
Germoglio di 10-20 cm
Apice: globoso, cotonoso, bianco argenteo, orlo carminato.
Foglioline apicali (dalla 1a alla 3a): spiegate, bianco-giallastre con orlo carminato, cotonose.
Foglioline basali (dalla 4a in poi): spiegate, verdi, glabre o quasi, talvolta con leggero residuo aracnoideo.
Asse del germoglio: curvo, talvolta a pastorale.
Tralcio erbaceo: di sezione trasversale circolare, contorno angoloso, glabro, di color verde a colorazione uniformemente diffusa.
Viticci: bifidi, lunghi, verdi, intermittenti (formula: 0-1-2-0-1-2...).
Infiorescenza: grossa (15-24 cm), piuttosto compatta.
Fiore: tipo morfologico: di sessualità apparente ermafrodita; bottone fiorale: cilindroide, mezzano.
Foglia: orbicolare o pentagonale, di media grandezza, trilobata, con seno peziolare a V aperto, ma talvolta anche ad U; seni laterali superiori a V stretto, con bordi paralleli; lembo piano ondulato o bolloso, spesso; lobi piani; angolo alla sommità dei lobi terminali acuto; pagina superiore glabra, di colore verde cupo, opaca e con nervature verdi; pagina inferiore aracnoidea, di colore verde chiaro, con nervature principali verdi, nervature di 1°, 2° e 3° ordine sporgenti, denti laterali molto pronunciati, irregolari, concavi da un lato, dall altro convessi, a base larga.
Picciolo: corto, alquanto sottile, verde, talvolta con leggerissime striature di rosso chiaro, glabro, di sezione trasversale con canale poco evidente.
Portamento della vegetazione: espanso.
Acino erbaceo: subrotondo, verde di tono medio, pruinoso.
Grappolo a maturità industriale: piuttosto grosso (lunghezza 17-23 cm), di aspetto semi-compatto, allungato, piramidale talvolta alato, per lo più con un ala; peduncolo visibile erbaceo o semi-legnoso, grosso.
Acino: di media grandezza (diametro trasversale 12-16 mm) quasi discoide, regolare, ombelico mediamente persistente; buccia pruinosa, in genere di color verde giallastro, ambrato nelle migliori esposizioni, di spessore medio; polpa succosa, succo incolore di sapore neutro; pedicelli medio-lunghi, verdi; cercine evidente di colore verde; pennello di media lunghezza.
Vinaccioli: in numero medio di 2 per acino, di media grandezza, piriformi, con becco corto; nessun acino sprovvisto di vinaccioli.
Tralcio legnoso: medio-lungo, glabro, abbastanza robusto, non molto ramificato per presenza di femminelle piuttosto rade, mediamente vigorose; sezione trasversale circolare, superficie striata; nodi piuttosto globosi ed alquanto evidenti, internodi di circa 7-8 cm, di colore nocciola a distribuzione abbastanza uniforme; gemme appuntite, cercine peziolare mediamente stretto, diaframma leggermente concavo, midollo di medio spessore, di color marrone.
Tronco: di buona vigoria.
Fenologia
Condizioni d osservazione: si considerano quelle riguardanti la Collezione sperimentale, come già detto, costituita dall Istituto di Coltivazioni Arboree nell azienda della Facoltà di Agraria dell Università di Firenze, nella quale il clone è stato da noi introdotto.
Ubicazione
Longitudine: 1° 6(primi) dal meridiano di Roma (Monte Mario).
Latitudine: 43°, 44(primi).
Altitudine: m 148 s.l.m.
Esposizione: sud-ovest.
Portinnesto: "Berlandieri x Riparia 420 A".
Età delle viti: da 3 a 5 anni nella Collezione e da 18-22 anni nelle aziende sui ceppi sotto controllo ed allo studio per le indagini ampelografiche e sui quali i rilievi sono stati effettuati ripetutamente in pieno campo, nella zona di S. Gimignano.
Sistema di allevamento: a media espansione.
Forma di potatura: Guyot classico modificato (archetto toscano senza sperone).
Terreno: eocenico derivante dal calcare alberese di natura argilloso-calcarea, silicea con scheletro piuttosto abbondante.
Varie: zona saltuariamente soggetta a gelate primaverili, rare le forti grandinate ed i forti geli invernali.
Fenomeni vegetativi
Germogliamento: ultima decade di aprile (tra il "Sangiovese" ed il "Trebbiano").
Fioritura: prima decade di giugno.
Invaiatura: fine seconda decade, inizio terza decade di agosto.
Maturazione dell uva: ultima decade di settembre, primi di ottobre, precedendo il "Trebbiano" di 1-2 settimane.
Caduta delle foglie: ultima decade di novembre.
Caratteristiche ed Attitudini colturali
Produzione: abbondante e costante nel clone di cui ci si occupa.
Posizione del primo germoglio fruttifero: 3°-4° nodo.
Fertilità delle femminelle: scarsa o nessuna in condizioni normali.
Resistenza alle malattie: ai comuni parassiti della vite presenta una resistenza lievemente superiore al normale.
Comportamento rispetto alla moltiplicazione per innesto: il Castellini ha rilevato una buona affinità con i più comuni portinnesti.
Utilizzazione
Per la vinificazione.