Chasselas Dorato
di I. Cosmo e R. Forti
da "Chasselas dorato", in Principali vitigni da vino coltivati in Italia - Volume II, Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste, 1962

Sinonimi (ed eventuali errati)

Da noi non ne presenta; solo nel Pisano era individuato col nome di "Bordò" forse perché introdotto dal territorio di Bordeaux (C.N.F.A., 1930); tuttavia è talvolta conosciuto anche come "Chasselas bianco" o sotto qualcuna delle denominazioni diffuse all'estero quali: "Chasselas dorè", "Chasselas di Fontainebleau", "Chasselas di Thomery" (in Francia), "Fendant" (in Svizzera), "Gutedel", "Edelweiss", "Süsstraube" (nei Paesi tedeschi), "Queen Victoria" (in Inghilterra), ecc.

Descrizione Ampelografica

Per la descrizione di questo vitigno si è usufruito di un clone esistente nella collezione della Stazione Sperimentale di Viticoltura e di Enologia di Conegliano (Treviso). I caratteri qui rilevati sono stati successivamente messi a confronto con quelli osservati in diverse zone di coltura.

Germoglio di 10-20 cm

Apice: di forma media, aracnoideo tendente al lanugginoso, verde-biancastro con sfumature rosso- bronzate.

Foglioline apicali (dalla 1a alla 3a): spiegate, aracnoidee, rosso-bronzate con nervature verdi.

Foglioline basali (dalla 4a in poi): piegate leggermente a coppa, aracnoidee, lucenti, verdi con leggere sfumature bronzate superiormente.

Asse del germoglio: eretto.

Germoglio alla fioritura

Apice: medio-espanso, aracnoideo, giallo-verde con orli bronzati.

Foglioline apicali: piegate leggermente a gronda, aracnoidee (un po' più intensamente sulla pagina inferiore), lucenti, bronzato-vinose con nervature verdi ben accentuate specialmente sulla pagina inferiore.

Foglioline basali: piegate a gronda, meno che aracnoidee sulla pagina superiore, piuttosto setolose su quella inferiore; di color verde chiaro (la 4a tende al giallo-bronzato).

Asse del germoglio: eretto o leggermente curvo.

Tralcio erbaceo: di sezione circolare, leggermente costoluto, quasi glabro, con striature bronzato-vinoso più marcate da un lato ed ai nodi.

Viticci: intermittenti (formula 0-1-2-0-1-2), bifidi e trifidi, di media lunghezza, sottili, di colore verde chiaro, leggermente bronzati alla base.

Infiorescenza: lunga cm 10-12 circa, cilindrica, tendente un pò al piramidale.

Fiore: normale, ermafrodita, autofertile (Cosmo, 1940).

Foglia: grandezza media, pentagonale, quinquelobata; seno peziolare a V-U stretto nella foglia "al naturale", ossia a lembo non steso (sovente i lobi quasi si toccano); seni laterali superiori abbastanza evidenti e chiusi, seni laterali inferiori appena accennati. Pagina superiore glabra, di colore verde con nervature di tinta più chiara, un po' lucida; pagina inferiore setolosa sulle nervature, di colore verde pallido con nervature di colore giallastro, che passa ad un vinoso leggero in prossimità del picciolo. Lembo un po' piegato a gronda, abbastanza spesso, leggermente bolloso; lobi piani; angolo alla sommità del lobo terminale acuto; denti laterali abbastanza pronunciati, irregolari, convessi, a base media; nervature d'ordine 1°-2° sporgenti.

Picciolo: corto, sottile, quasi glabro, vinoso verso la base e giallastro all'estremità; sezione trasversale con canale poco evidente.

Grappolo a maturità industriale: grandezza media (circa cm 14-15), un po' serrato, cilindro-conico, con un'ala non molto sviluppata; peduncolo erbaceo, visibile, abbastanza grosso.

Acino: medio (mm 14-15 circa), di colore giallo-dorato distribuito regolarmente, sferoide regolare, ombelico persistente, sezione trasversale circolare; buccia pruinosa, sottile, abbastanza consistente; polpa leggermente carnosa, succosa, dolce, priva di sapori speciali ma molto gradevole; pedicello medio, cercine evidente, verde; pennello corto, incolore; separazione del pedicello dall'acino normale.

Vinaccioli: 2-3 per acino (si può riscontrare anche 1 vinacciolo solo per acino), piccoli, piriformi, con becco piccolissimo.

Tralcio legnoso: medio, di colore rossastro-violaceo distribuito uniformemente, con corteccia resistente; sezione trasversale ellittica-appiattita; superficie finemente costoluta; nodi evidenti, meritalli un po' corti (cm 9-10 circa); gemme appuntite.

Tronco: mediamente robusto.

Fenologia

Condizioni d'osservazione: si considerano quelle riguardanti la collezione ampelografica della Stazione Sperimentale di Viticoltura e di Enologia di Conegliano.

Ubicazione

Per l'ubicazione, il clima, il terreno, ecc., nonché per le fasi vegetative della vite e per il calendario di maturazione dell'uva, si rimanda ad una delle seguenti monografie pubblicate in precedenza: "Tocai friulano", "Riesling italico", "Raboso Piave", "Raboso veronese", "Pinella".

Fenomeni vegetativi

Germogliamento: medio

Fioritura: media

Invaiatura: media

Maturazione dell'uva: I epoca (ultima decade d'agosto)

Caratteristiche ed Attitudini colturali

Vigoria: media (non si adatta alle potature troppo ricche; preferibili sono quelle corte).

Produzione: buona.

Posizione del primo germoglio fruttifero: 2a-3a gemma.

Numero medio di infiorescenze per germoglio: 2, qualche volta 1.

Fertilità delle femminelle: pressoché nulla.

Resistenza alle malattie ed avversità: buona.

Comportamento rispetto alla moltiplicazione per innesto: normale.

Utilizzazione

Principalmente come uva da tavola (Cosmo, 1940); in qualche caso, però, come ad esempio nella zona collinare di S. Colombano al Lambro (Milano), viene utilizzato per la vinificazione, sia pure come vitigno complementare.