Cornallin
di G. Moriondo
in Vini e Vitigni Autoctoni della Valle d’Aosta, Institut Agricole Régional, 1999

Sinonimie ed omonimie

Sinonimi: "Corniola", soprattutto nella bassa Valle d'Aosta, da Arnad a Montjovet; "Broblanc" nei dintorni di Aymavilles; "Humagne rouge" nel Vallese. Omonimi: "Cornalin" nel Vallese (= "Rouge du Pays" o "Rouge du Valais"). Nei primi anni '70 del nostro secolo [il '900, NdR.], Jean Nicollier identificò erroneamente l'"Humagne rouge" con il "Petit rouge" e prese in prestito (per pura coincidenza!) il termine "Cornalin" per riattribuire un nome meno generico e più gradevole al vitigno svizzero "Rouge du Pays" o "Rouge du Valais". L'autore, in seguito ad attenti controlli ampelografici e vegeto produttivi, svolti nei campi di collezione dello IAR sulle varietà "Petit rouge", "Humagne rouge", "Rouge du Pays", "Cornalin", "Corniola" e "Broblanc", con il corredo delle analisi dei mosti, degli isoenzimi fogliari e con l'integrazione di approfondite ricerche bibliografiche, ha tratto le seguenti conclusioni: a) l'"Humagne rouge" del Vallese non ha alcuna parentela con il "Petit rouge" della Valle d'Aosta; b) l'"Humagne rouge" del Vallese corrisponde al "Cornalin" della Valle d'Aosta, per cui il primo è da considerarsi un biotipo sinonimo del secondo; c) il "Broblanc" e la "Corniola", molto simili tra loro, sono anch'essi due biotipi, molto pregiati, del "Cornalin"; entrambi hanno foglie molto rosseggianti con l'approssimarsi della maturazione delle uve, grappoli più spargoli e più piccoli, con acini pure più piccoli rispetto a quelli del "Cornalin"; d) il "Rouge du Pays" (o "Rouge du Valais") è una varietà differente sia dal "Petit rouge" sia dal "Cornalin" della Valle d'Aosta.

Descrizione Ampelografica

Figura 1: Apice di Cornallin.

Apice del germoglio (10-30 cm): di forma aperta e colore verde bronzio, a media tomentosità, pigmentazione antocianica presente ai bordi, asse a portamento semieretto.

Figura 2: Foglia di Cornallin.

Foglia adulta: medio grande, di forma pentagonale, trilobata, a volte pentalobata, a superficie bollosa, glabra superiormente ed inferiormente, di colore verde scuro e lucentezza opaca, con denti regolari e mediamente pronunciati, seno peziolare a V stretto.

Figura 3: Grappolo di Cornallin.

Grappolo: medio piccolo, cilindrico o piramidale, a volte alato, mediamente compatto o anche spargolo, a peduncolo erbaceo di lunghezza media.

Acino: medio piccolo, di forma sferoidale, con ombelico poco prominente e persistente, a buccia pruinosa, sottile, di colore blu; polpa floscia, succosa di sapore semplice.

Tralcio legnoso (alla caduta delle foglie): a sezione circolare e con superficie costoluta di colore chiaro, leggermente più scuro sui nodi; internodi di lunghezza media; alla potatura invernale i tralci si contraddistinguono per la colorazione particolarmente chiara (in patois "Broblanc" significa "tralcio bianco") e per manifestare ancora evidenti "onde di agostamento" nelle vicinanze dei nodi.

Fenologia

Condizioni d'osservazione: annate '94-'98 (a Hospice) e '95-'98 (a Moncenis).

Ubicazione

Loc. Hospice (a) e loc. Moncenis (b).

Altitudine: m 600 slm (a) e m 750 slm (b).

Esposizione: Sud in leggera pendenza (a) ed Est in forte pendenza (b).

Fenomeni vegetativi

Germogliamento: 10 aprile (a); 11 aprile (b).

Fioritura: 5 giugno (a); 13 giugno (b).

Invaiatura: 23 agosto (a); 2 settembre (b).

Maturazione dell'uva: 22 ottobre a); 25 ottobre (b).

Caratteristiche ed Attitudini colturali

Vigoria: da media a medio forte.

Produttività: buona.

Potatura: a Guyot, preferibilmente con forma di allevamento a spalliera; si adatta molto bene anche a potature ad alberello e a cordone speronato.

Fertilità delle gemme: buona, con uno o due grappoli per tralcio.

Esigenze: deve essere piantato solamente in siti ad altitudini non superiori a 650-700 metri slm, dove predilige i pendii ben esposti a sud; intorno ai 550-600 metri di altitudine il "Cornalin" si adatta molto bene in terreni poco declivi, e quì può esprimere le sue ottime potenzialità qualitative, anche sulla destra della Dora Baltea; per contro, nei terreni poco elevati in altitudine, molto declivi ed esposti a sud, le uve risultano spesso carenti di acidità.

Utilizzazione

Dà un vino di colore rosso violaceo tendente al granato; profumo molto intenso, speziato, fine e particolare; gusto pieno, equilibrato, persistente, di acidità non elevata, gradevolmente tannico. Con l'invecchiamento migliora notevolmente le qualità organolettiche. è vino di pregio.