Bonamico
di N. Breviglieri ed A. Messerini
da "Bonamico", in Principali vitigni da vino coltivati in Italia - Volume I, Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste, 1960

Sinonimi (ed eventuali errati)

Giacomino nel pisano, "Tinto" nel pistoiese, "Uva rosa" o "Durace" nel fiorentino. Nel Bollettino ampelografico (fascicolo X) è erroneamente indicata la corrispondenza del "Bonamico" con l'"Uva d'Oro" o "Prungentile" della Romagna. "Ceragia", "Uva di Palaia", "Canaiolo romano".

Descrizione Ampelografica

Per la descrizione di questo vitigno è stato utilizzato un clone di "Bonamico" della collezione sperimentale costituita dall'Istituto di Coltivazioni Arboree nell'azienda "Monna Giovannella" della Facoltà di Agraria dell'Università di Firenze, dove è stato da uno di noi introdotto dalla zona di Pisa (Cevoli), ove pure sono state effettuate ripetutamente le osservazioni.

Germoglio di 10-20 cm

Figura 1: Apice di Bonamico.

Apice: medio, vellutato, bianco, con orlo carminato.

Foglioline apicali (dalla 1a alla 3a): in genere piegate a gronda, ma talvolta anche spiegate, bianche, carminate o con orlo carminato, vellutate.

Foglioline basali (dalla 4a in poi): spiegate, verde-chiaro con sfumature bronzate nella pagina superiore, bianco su fondo verde nella pagina inferiore, aracnoidee.

Asse del germoglio: curvo ma talvolta eretto nei germogli più lunghi (18-20 cm).

Germoglio alla fioritura

Apice: di forma espansa, talvolta media, di colore verde con leggere bronzature in rosso scuro, pubescente.

Foglioline apicali: piegate a gronda od a coppa, vellutate sia nella pagina inferiore sia nella pagina superiore; di color verde-biancastro, con sfumature rosso-scure, trilobate.

Foglioline basali: spiegate o leggermente a coppa; vellutate-biancastre nella pagina inferiore; aracnoidee, di colore verde con bronzature di rosso scuro nella pagina superiore; trilobate.

Asse del germoglio: a pastorale, verde, talvolta con striature rosso-scure, con qualche pelo verso l'estremità.

Tralcio erbaceo: di sezione trasversale circolare o leggermente ellittico, contorno lievemente angoloso, glabro di colore verde con riflessi rossi, nodi soffusi più o meno intensamente di rosso.

Viticci: bifidi, lunghi, grossi di colore verde soffuso di rosso, intermittenti (formula : 0-1-2-0-1-2-0).

Infiorescenza: grande (21-30 cm), spargola.

Fiore: tipo morfologico a sessualità apparente ermafrodita; bottone fiorale: in genere piuttosto globoso, ma talvolta lievemente piriforme, piccolo.

Figura 2: Foglia di Bonamico.

Foglia: orbicolare grande, intera o talvolta trilobata, con seno peziolare a bordi sovrapposti, lembo piano a superficie ondulata o bollosa, spesso; angolo alla sommità dei lobi terminali retto, pagina superiore glabra di colore verde cupo, opaca e con nervature verdi; pagina inferiore aracnoidea di colore verde chiaro con nervature principali verdi; nervature di 1°-2°-3° ordine molto sporgenti. Denti laterali molto pronunciati irregolari, convessi; a base larga.

Picciolo: lungo, grosso, verde, spesso soffuso di rosso vinato glabro di sezione trasversale con canale evidente.

Colorazione autunnale delle foglie: gialla con macchie rossastre.

Portamento della vegetazione: espanso.

Acino erbaceo: subrotondo, verde-scuro, intensamente pruinoso.

Figura 3: Grappolo di Bonamico.

Grappolo a maturità industriale: medio-grosso (lunghezza 20-35 cm) di aspetto medio-spargolo, allungato piramidale con 1 o 2 ali, peduncolo visibile, semi-legnoso, grosso.

Acino: medio o grosso (diametro trasversale 12-20 mm) sferoide, ombelico mediamente persistente, buccia molto pruinosa, di colore blu con distribuzione della colorazione regolare, spessa; polpa succosa, succo leggermente colorato, di sapore neutro, pedicelli di media lunghezza, verde-rossastri, cercine evidente, verde-rossastro; pennello corto.

Vinaccioli: in numero medio di due per acino, piriformi con becco corto e piccolo, piuttosto grossi; nessun acino sprovvisto di vinaccioli.

Tralcio legnoso: piuttosto lungo e robusto a consistenza elastica con numerose femminelle di medio vigore; sezione trasversale ellittica o addirittura appiattita; superficie angolosa e striata, lievemente pruinosa; nodi poco evidenti o mediamente globosi, di colore più marcato di quello dei meritalli; internodi di media lunghezza o lunghi (10-12 cm), di color nocciola chiaro distribuito non uniformemente, ma a strisce; gemme coniche o leggermente appuntite, con cercine peziolare piuttosto largo e sporgente; diaframma di medio spessore, piano; midollo sottile, color nocciola chiaro.

Tronco: molto vigoroso.

Fenologia

Condizioni d'osservazione: Si considerano quelle riguardanti la Collezione sperimentale, come già detto, costituita dall'Istituto di Coltivazioni Arboree di Firenze nell'azienda della Facoltà di Agraria, nella quale il clone è stato da noi introdotto.

Età delle viti: da 3 a 5 anni nella Collezione e da 18-20 anni nelle aziende, sui ceppi sotto controllo ed allo studio per le indagini ampelografiche sui quali i rilievi sono stati effettuati ripetutamente anche in pieno campo nella zona di Cevoli (Pisa).

Fenomeni vegetativi

Germogliamento: prima decade d'aprile.

Fioritura: ultima decade di maggio (come il "Canaiolo" o un po' più precoce, ma leggermente più tardivo del "Sangiovese").

Invaiatura: seconda decade d'agosto.

Maturazione dell'uva : terza decade di settembre.

Caduta delle foglie : terza decade di novembre.

Caratteristiche ed Attitudini colturali

Produzione: abbondante e costante nel clone di cui ci si occupa.

Posizione del 1° germoglio fruttifero: 1° nodo.

Numero medio di infiorescenze per germoglio: due.

Fertilità delle femminelle: scarsa in condizioni normali.

Resistenza alle malattie: buona resistenza ai comuni parassiti della vite.

Comportamento rispetto alla moltiplicazione per innesto: normale.

Utilizzazione

Per la vinificazione; in piccole quantità viene consumato come uva da tavola limitatamente all'uso di famiglia ed ai mercati locali.