Chatus
in Estratto dalla domanda di iscrizione della varietà al Registro Nazionale presso il MIPAAF

Sinonimi (ed eventuali errati)

Chatus corrisponde alla denominazione usata in Ardèche e Isère (Francia) per questo vitigno. In Piemonte questa cultivar è chiamata Nebbiolo o Nebbiolo di Dronero e nel passato Cornaglietta (Monregalese, Bassa Val Maira, Colline Saluzzesi), Neretto (Neirét, nel Pinerolese), Brunetta e Scarlattin (in Val di Susa), Brachet (nel Canavese).

Descrizione Ampelografica

E' da segnalare la presenza nell'area di coltura di alcuni ceppi mutanti per la quasi assenza di pruina sulla buccia dell'acino (che risulta pertanto nero) e per la maggiore compattezza del grappolo. Il nome di Nebbiolo pairolé o semplicemente di Pairolé (da "paiolo", il cui fondo è annerito dal fumo del focolare) era riservato a queste piante in Piemonte (Schneider e Bronzat, 1991), mentre in Francia è stato segnalato con tali caratteristiche uno Chatus noir de Maure (Couderc, 1902).

Germoglio

Figura 1: Apice di Chatus.

Apice: bianco verdastro con orli carminati, cotonoso.

Foglioline apicali (dalla 1a alla 3a): piegate a coppa, verde biancastro con sfumature rosa scuro.

Foglioline basali (dalla 4a in poi): verdi con sfumature violacee, inferiormente cotonose.

Tralcio erbaceo: rosso nel tratto apicale, nella parte mediana ha striature rosse ben marcate che si alternano a zone verdi; il tratto apicale è ricurvo e gli internodi di media lunghezza.

Figura 2: Foglia di Chatus.

Foglia adulta: di medie dimensioni, pentagonale, a 5 lobi; lembo di medio spessore, superficie lucida, un po' increspata alla base delle nervature principali, rossa; profilo piano, con margini un po' ondulati; denti più che medi, a margini rettilinei; il dente corrispondente alle nervature principali mediana e laterali è lungo e tende ad arrotolarsi; seno peziolare chiuso o con i bordi appena sovrapposti, a V stretta; seni laterali superiori con un dentino; pagina inferiore molto lanuginosa sul lembo con nervature abbondantemente setolose.

Figura 3: Grappolo di Chatus.

Grappolo a maturità: di medie dimensioni, piramidale con ali brevi o senza ali, piuttosto allungato, da mediamente spargolo a compatto; peduncolo e rachide sfumati di rosso.

Acino: piccolo, da sferoidale ad ellissoidale (ellissoidale corto), con buccia molto pruinosa, sottile ma resistente, di colore blu per la presenza di abbondante pruina. Nella forma Pairolé (una probabile mutazione del Bourgnin) la pruina è alquanto scarsa sull'acino, che è pertanto quasi nero.

Fenologia

Condizioni d'osservazione: il comportamento agronomico e produttivo dello Chatus è stato seguito per 2-4 annate in 4 ambienti colturali piemontesi.

Ubicazione

Costigliele Saluzzo (A) e nel campo di collezione del germoplasma di vite di Grinzane C. (D), in provincia di Cuneo, Bricherasio (B) e Mazze (C), nel Canavese, in provincia di Torino.

Altitudine: 440 m s.l.m. (A); 400 m s.l.m. (B); 230 m s.l.m. (C).

Sistema di allevamento: a spalliera (A, C, D); allevate nella pergoletta tipica del Pinerolese (B).

Forma di potatura: a Guyot (A, C, D); con due capi a frutto di 11-13 gemme; le cimature sono qui condotte tradizionalmente in modo drastico, sicuramente eccessivo (B).

Sesto d'impianto: 5000 piante/ha (A); 3,5 x 0.8 (densità di circa 3600 ceppi/ha) (B); 3750 ceppi/ha (D).

Terreno: di medio impasto, peracido (A); particolarmente compatto ed asfittico, a tessitura limosa e reazione acida (B); suolo limo-argilloso calcareo (D).

Fenomeni vegetativi

Germogliamento: medio-tardivo negli ambienti pedemontani, generalmente di poco posteriore al Barbera e leggermente anticipato rispetto a quello del Dolcetto.

Fioritura: medio-tardiva.

Invaiatura: media epoca a Grinzane C., dove si hanno in media estati più calde, o in epoca medio-tardiva, a partire dalla seconda metà d'Agosto, qualche giorno dopo il Barbera; l'invaiatura presenta un decorso rapido, e gli acini si colorano

Maturazione dell’uva: medio-tardiva, si verifica una o due settimane dopo quella del Dolcetto (Mazze) e all'incirca contemporaneamente a quella del Barbera (Costigliole Saluzzo e Bricherasio) o appena dopo il Barbera (Grinzane C.).

Caratteristiche ed Attitudini colturali

Vigoria: medio, con un portamento dei germogli semi-orizzontale.

Produttività: media, generalmente inferiore a quella del Barbera, ma costante negli anni; grappolo è di medie dimensioni e l'acino, sempre piccolo, pari a quello di Nebbiolo e Dolcetto. La capacità di accumulare zuccheri è buona, ed i mosti si caratterizzano per un'elevata energia acida ed un rapporto malico/tartarico sempre a favore del secondo.

Fertilità: buona, di poco inferiore a quella del Barbera e presente anche sulle gemme basali se la potatura è razionale. Adatta pare una forma di allevamento a spalliera con una potatura mista di tipo Guyot, con un solo capo a frutto di circa 10 gemme; gli intemodi sono di media lunghezza.

Resistenza ai parassiti ed altre avversità: è in generale un vitigno rustico, resistente ai parassiti e soprattutto agli attacchi di oidio e muffa grigia; i grappoli sono un po' sensibili alle scottature.

Utilizzazione

Per la vinificazione.