Ruzzese
in Estratto dalla domanda di iscrizione della varietà al Registro Nazionale presso il MIPAAF

Sinonimi (ed eventuali errati)

Nell'area tradizionale di coltura, localizzata in provincia di La Spezia, il vitigno è indicato con il nome locale di Ruzzese o più raramente Razzese. Si tratta in definitiva di un Rossese bianco, ma al fine di evitare possibili confusioni con altre varietà omonime già iscritte al Registro nazionale (Rossese N., Rossese bianco B.), si è scelto di utilizzare l'appellativo dialettale di Ruzzese che viene ancora impiegato nella zona di tradizionale coltura e che, insieme a Rocese e a Razzese, è il termine riscontrabile nelle citazioni storiche del vitigno.

Descrizione Ampelografica

Nel corso di numerose annate, il comportamento agronomico e produttivo del Ruzzese è stato seguito principalmente in due vigneti, di cui uno situato nella zona tradizionale di coltura (loc. Termo di Vezzano ligure - SP) ed uno piemontese (Grinzane Cavour - CN). Nondimeno sono stati rilevati dati anche in vigneti situati in altre località della provincia di La Spezia (Corniglia, Ortonovo, Arcola), che hanno contribuito ad integrare le conoscenze sul vitigno.

Figura 1: Apice di Ruzzese.

Germoglio: apice aperto, ricoperto di abbondante tomento con orli rosati; foglioline dell'apice a coppa, a bordi revoluti a partire dalla 4a, di colore verde giallastro, appena ramate, con orli rossi dalla 4a; cotonose sulla pagina inferiore.

Tralcio erbaceo: l'asse del germoglio è interamente arrossato sul lato dorsale e striato di rosso su quello ventrale; il tratto apicale è eretto e gli internodi sono di media lunghezza; viticci sottili.

Figura 2: Foglia di Ruzzese.

Foglia adulta: di dimensione media, di forma orbicolare o da cuneiforme a orbicolare, talora con i lobi laterali superiori divergenti, generalmente pentalobata o anche trilobata, ma con seni laterali poco profondi, specialmente gli inferiori; profilo piano o poco a coppa, con margini involuti e talora ondulati, bollosità accentuata rilevabile tra le nervature di 3° e 4° ordine (finemente bollosa); denti fogliari corti, a margini convessi; seno peziolare poco aperto, con base ad U e generalmente privo di denti sul margine; possibile invece la presenza di denti all'interno dei seni laterali superiori, i quali hanno forma a V stretta; la pagina inferiore presenta una tomentosità strisciante e di media intensità e una debole presenza di setole lungo le nervature principali.

Picciolo: lungo, rosato.

Figura 3: Grappolo di Ruzzese.

Grappolo a maturità industriale: di medie dimensioni, di forma cilindrica allungata e frequentemente con una o due ali, poco compatto, portato da un peduncolo corto, di colore verde-violaceo.

Acino: medio-piccolo, di forma ellissoidale (ellissoidale corto), con epidermide sottile, di colore giallo biancastro per l'abbondante pruina, un poco ambrato quando esposto al sole; polpa poco consistente, di sapore semplice e gradevole, con vinaccioli piccoli.

Fenologia

Germogliamento: medio-precoce.

Fioritura: medio-tardiva o tardiva.

Invaiatura: media, II-III decade di Agosto.

Maturazione dell'uva: medio-precoce o media, III decade di Settembre, circa due settimane dopo il Sauvignon blanc.

Utilizzazione

Per la vinificazione. Vinificato da solo dà vini notevolmente interessanti quanto ad equilibrio compositivo e a caratteristiche organolettiche: ad una buona alcolicità si accompagna un'energia acida talora sufficiente a conferire al prodotto la necessaria freschezza. La struttura è generalmente buona, con elevata sapidità, mentre il profumo è intenso, con note ascrivibili ai fiori e agli agrumi.