Bragat Rosa
in Estratto dalla domanda di iscrizione della varietà al Registro Nazionale presso il MIPAAF

Sinonimi (ed eventuali errati)

In data 05/03/2014, il CNR -Istituto di Virologia Vegetale- U.O.S. di Grugliasco (TO) ha richiesto al Mipaaf di sostituire la denominazione varietale proposta inizialmente come "Brachetto a grappolo lungo" n. con la seguente "Bragat Rosa" n., utilizzata nella zona di produzione tradizionale della varietà: il Roero in provincia di Cuneo.

Descrizione Ampelografica

La descrizione della varietà è ripresa dalla richiesta iniziale di iscrizione presentata al Ministero e riporta la denominazione del vitigno precedentemente indicato come "Brachetto a grappolo lungo" in seguito sostituita dalla denominazione "Bragat Rosa", in cui il suffisso "rosa" è in relazione alla colorazione ed alla nota aromatica tipica del vino e non al colore della buccia. Sull?origine del vitigno Brachetto non si hanno informazioni certe anche perché il nome Brachetto ha sovente designato vitigni diversi, generalmente ad uve aromatiche, ma talora anche a sapore semplice. Già il Gallesio (1817-39), il primo a descrivere compiutamente un Brachetto, accennava all?esistenza di omonimi Brachetto scrivendo: ?Nel girare l?Italia ho trovato sovente dei vitigni con il nome di Brachetto, ma non ne ho mai riconosciuto uno che vi somigli. Si danno questi nomi celebri a viti diverse, e con ciò si porta una gran confusione in questo ramo di scienze agrarie?. Del resto, il Brachetto ad uva aromatica descritto da Giorgio Gallesio, definito Vitis vinifera niceansis, si dovrebbe identificare con il vitigno nizzardo che dava origine ad un celebre vino da dessert, anche se il Braquet di Nizza Marittima, oggi assai raro, secondo Galet (1990) ha uva a sapore semplice. Un Brachetto aromatico, coltivato nell?Alessandrino, viene citato un poco più tardi da De Maria e Leardi (1875) e tale vitigno pare corrispondere al Brachetto iscritto nel Catalogo Nazionale delle Varietà di Vite e descritto ufficialmente da Dalmasso e collaboratori (1959). A proposito degli omonimi Brachetto, questi autori scrivevano ?è uno di quei vitigni che più han dato da fare agli ampelografi, perché evidentemente più di uno di essi lo ha confuso con altri vitigni del tutto diversi?. Più recentemente si sono osservati in Piemonte e descritti almeno quattro distinti Brachetto ad uva aromatica (Schneider et al., 1990, 1994), mentre si è appurato che in Canavese viene chiamato Brachèt un vitigno con uva a sapore semplice, noto in altre zone pedemontane piemontesi come Nebbiolo di Dronero, Bourgnin e Neiret (Schneider e Bronzat, 1991). Giungendo infine al vitigno Brachetto coltivato nel Roero, e dunque probabilmente da identificarsi con il Brachetto a grappolo lungo qui descritto, i Bollettini ampelografici redatti a cura delle Commissioni Ampelografiche Provinciali attive nella seconda metà del secolo scorso citano un ?Brachetto? nel circondario di Alba, presente precisamente nei comuni di Castellinaldo e S.Vittoria (1879). Prima dell?avvento della fillossera, dunque, tale Brachetto era coltivato sulle colline del Roero: testimonianze orali lo indicano come uva a duplice attitudine, per il consumo allo stato fresco e per il vino.I comuni interessati alla coltura di questo vitigno sono tutti quelli del Roero: Montà, Canale, Priocca, Castellinaldo, Castagneto, Guarene, Vezza, S. Stefano, Monteu, Montaldo, Baldissero, Sommariva Perno, Corneliano, Piobesi, Monticello, Pocapaglia e S.Vittoria.

Germoglio di 10-30 cm

Figura 1: Apice di Bragat Rosa.

Apice: di colore verde giallastro, con orli rosati, molto lanuginoso.

Foglioline apicali (le prime due a partire dall?apice): piegate a coppa, di colore giallo dorato con sfumature ramate.

Foglioline basali (terza e quarta a partire dall?apice): di colore verde giallastro, con sfumature ramate e nervature rosse, inferiormente molto lanuginose.

Germoglio alla fioritura

Asse del germoglio: tendenzialmente eretto.

Tralcio erbaceo alla fioritura: tratto apicale rosso violaceo e striature rosse sul lato dorsale.

Viticci: distribuzione sul tralcio discontinua, di media lunghezza, bifidi e trifidi.

Fiore: ermafrodita.

Figura 2: Foglia di Bragat Rosa.

Foglia adulta: medio-grande o grande, da pentagonale a cuneiforme, trilobata o quinquelobata (i seni laterali inferiori sono poco profondi); seno peziolare aperto (nella foglia distesa), a V; seni laterali superiori a U o a lira; lembo con superficie non molto bollosa, piano con margini involuti; di colore verde con base delle nervature principali rossa per almeno un quarto della lunghezza; denti piuttosto pronunciati, a margini rettilinei o da un lato concavi dall?altro convessi; pagina inferiore con lembo aracnoideo (pochi peli orizzontali) e nervature setolose (numerosi peli diritti).

Picciolo: appena più corto in rapporto alla nervatura mediana, piuttosto robusto, di colore verde sfumato di rosa.

Colorazione autunnale delle foglie: giallo-rossastra.

Figura 3: Grappolo di Bragat Rosa.

Grappolo a maturità industriale: grande o molto grande, cilindrico o piramidale alato, molto allungato (con ali, quando presenti, ben evidenti; talora la punta è biforcata); mediamente spargolo, soprattutto nella parte distale (in alcuni ambienti può essere compatto); peduncolo di media lunghezza o mediolungo, sfumato di rosa.

Acino: medio-piccolo, sferoidale, con buccia mediamente pruinosa, di colore blu-violetto o violetto; la buccia è piuttosto consistente, la polpa quasi croccante, lievemente aromatica, gradevole al palato.

Vinaccioli: medio-piccoli, in numero di 2-3 per acino.

Tralcio legnoso: sezione trasversale circolare, con internodi di lunghezza media, di colore nocciola, più scuro ai nodi; presenza di lenticelle.

Fenologia

Condizioni di osservazione: Il vitigno Brachetto a grappolo allungato è stato oggetto di osservazioni ampelografiche e di rilievi fenologici ed agronomico-produttivi in 3 località della provincia di Cuneo: Grinzane Cavour, Castellinaldo e Vezza d?Alba.

Ubicazione

Nel primo vigneto, localizzato nell?area di produzione del Barolo DOCG e precisamente a Grinzane C., il vitigno è presente nell?ambito di un?ampia collezione di germoplasma di cultivar di vite locali che comprende oltre a tutti i vitigni recuperati nell?Italia Nord-Occidentale anche numerose cultivar di riferimento regionali, nazionali e internazionali. I vigneti di Castellinaldo e Vezza d?Alba sono invece situati nell?area di coltura originaria del Brachetto a grappolo allungato, il Roero: in questo caso il vitigno di riferimento è il Barbera oppure il Brachetto coltivato nell?Acquese. A Grinzane, su media trentacinquennale, si è registrata una piovosità di 780 mm annui, una temperatura media annuale di 12.6 °C e una sommatoria termica in base 10°C pari a 2598 (Biancotti et al., 1998); il suolo è franco limoso, con pH subalcalino. Temperature lievemente inferiori caratterizzano le due località del Roero, con sommatoria termica in base 10°C di 2556 a Castellinaldo e 2532 a Vezza d?Alba, e con una piovosità un poco più contenuta a Vezza (741 mm annui su media trentacinquennale). I suoli sono franco limoso (Castellinaldo)o decisamente sabbioso a Vezza, dove si ha un pH neutro e medio contenuto in carbonati. Le condizioni colturali per i 3 vigneti sperimentali sono di seguito specificate in modo più dettagliato: 4  Grinzane C.: terreno lievemente declive, esposizione sud, altitudine di 250 m s.l.m., densità d?impianto di 3800 viti/ha, sistema di allevamento spalliera con potatura Guyot con un solo capo a frutto per pianta, portinnesto 125 AA, età delle piante al momento dei rilievi: 5-8 anni;  Castellinaldo: terreno declive, esposizione ovest, altitudine 300 m s.l.m. circa, densità d?impianto 2850 viti/ha, sistema di allevamento spalliera con potatura a Guyot con un solo capo a frutto di 11-12 gemme (13-14 nel Brachetto d?Acqui), portinnesto Kober 5 BB, età delle piante al momento dei rilievi 12-15 anni;  Vezza d?Alba: terreno declive, esposto a sud-ovest, a 350 m s.l.m. di altitudine, con densità d?impianto di 5500 piante/ha, forma di allevamento a spalliera con potatura a Guyot modificato ad archetto (capo a frutto di 8-10 gemme, sperone di 2 gemme nel Brachetto, capo a frutto di 10-12 gemme e sperone di 2-3 gemme nel Barbera); portinnesto 420 A, età delle piante al momento dei rilievi 25 anni circa.

Potatura: Si adatta bene ad una potatura lunga o mista di tipo Guyot con un capo a frutto per ceppo di 10-11 gemme.

Fenomeni vegetativi

Germogliamento: medio-precoce.

Fioritura: media o medio-precoce.

Invaiatura: medio-precoce.

Maturazione dell'uva: medio-precoce.

Caratteristiche ed Attitudini colturali

Vigoria: buona.

Produttività: costante, da buona ad elevata.

Numero medio di infiorescenze per germoglio: da 1.1 a 2.

Fertilità: media (1.5 infiorescenze per germoglio mediamente nei vari siti sperimentali); inferiore quella delle gemme basali.

Resistenza alle malattie: suscettibilità ai parassiti fungini generalmente media; buona tolleranza si segnala nei confronti della muffa grigia e del marciume dell?uva; piuttosto frequenti gli attacchi del ragnetto rosso.

Utilizzazione

Utilizzato per la vinificazione e per la produzione di vini dolci aromatici.