Rupestris du Lot
di I. Cosmo, A. Comuzzi e M. Polsinelli
in Portinnesti della vite, Edizioni Agricole, Bologna, 1958

Sinonimie: St. George (in U.S.A.); "R. phénomène du Lot", "monticola" (in Sicilia e Trentino), "Albara" o "albarella" (nella zona di Soave, prov. di Verona), ecc. Il nome di "montícola" non ha a che vedere con la V. Montícola.

Cenni storici ed origine: vitigno notato per la prima volta verso il 1879 da Sigeas nella zona di Montferrier (Hérault) e per la sua esuberante vigoria successivamente denominato da Millardet e De Grasset "R. phénomène du Lot".

Descrizione ampelografica

Germoglio alla fioritura

Figura 1: Apice di Rupestris Du Lot .

Apice: piccolo o medio, a ventaglio, glabro, rossastro vivo e lucente.

Foglioline la-3a (apicali): piegate a doccia, glabre, verdi bronzate con riflessi rosei, piccole, reniformi, seno peziolare a graffa; picciolo e nervature di color rosso vivo intenso.

Foglioline 4a-6a: a doccia, glabre, verdi con riflessi bronzei e nervature rossastre sulla pagina superiore, piccole, reniformi, con seno peziolare a graffa; picciolo glabro e rosso vivo.

Stelo: quasi eretto, glabro, rosso-violaceo molto marcato e vivo da un lato.

Tralcio erbaceo: sezione trasversale circolare, superfìcie liscia e pruinosa, glabro; nodi e internodi di color rosso-violaceo vivo e marcato da un lato.

Viticci: intermittenti (formula 0-1-2-0-1-2), bifidi e trifidi, glabri, violacei.

Fiore: maschile.

Figura 2: Foglia di Rupestris Du Lot .

Foglia: piccola, reniforme, intera; seno peziolare a graffa (la cui parte centrale, ove si attacca il picciolo, è prominente); lembo a doccia, liscio; pagina superiore glabra, verde glauco; pagina inferiore glabra, verde chiaro; nervature rosso-violaceo di sopra, verdi e poco evidenti sulla pagina inferiore; denti corti, mediamente pronunciati perchè a base larga, mucronati, irregolari.

Picciolo: corto, glabro, violaceo, con canale evidente.

Tralcio legnoso: non molto lungo, sezione trasversale quasi circolare ed a superficie striata, grosso, poco elastico, con molte femminelle; nodi evidenti; internodi corti (9-11 cm), glabri, di color bruno-rossastro con qualche striscia grigiastra; gemme coniche, corte.

Fenologia: germogliamento un po' tardivo; fioritura in epoca media; caduta delle foglie tardiva.

Caratteristiche ed attitudini colturali: portamento cespuglioso, vigoria ottima, maturazione del legno tardiva (per cui riesce spesso insufficiente negli ambienti settentrionali); ritarda pure di alcuni giorni la maturazione delle uve dei vitigni che su di esso si innestano. Ottima resistenza alle malattie crittogamiche ed anche alla fillossera radicicola (nelle estati calde è attaccato anche sensibilmente dalla fillossera gallecola). è accusato di essere molto sensibile alla degenerazione infettiva. Radica facilmente ed imprime una notevole vigoria al nesto, sul quale provoca talvolta fenomeni di colatura (è pertanto da sconsigliare per i vitigni "coulards"). Può considerarsi dotato di buona compatibilità all'innesto, sebbene il suo notevole vigore provochi talvolta "scollature" nei giovani innesti a dimora o fenomeni di "annegamento" della marza. Si adatta ai terreni poveri, asciutti e siccitosi, grossolani o sabbiosi, tanto di colle quanto di piano, nei quali il suo forte apparato radicale può svilupparsi; tollera dosi abbastanza elevate di calcare. Nei terreni compatti e un po' umidi è sensibile al marciume radicale.