Berlandieri x Rupestris 775 (Paulsen)
di I. Cosmo, A. Comuzzi e M. Polsinelli
in Portinnesti della vite, Edizioni Agricole, Bologna, 1958

Cenni storici ed origine: ibrido costituito a Palermo da Paulsen nel 1894.

Descrizione ampelografica

Germoglio alla fioritura

Figura 1: Apice di 775 Paulsen .

Apice: mediamente espanso, sublanugginoso, verde con bordi rosati.

Foglioline la-3a (apicali): a doccia, leggermente vellutate sulla pagina inferiore, di colore verde-rossastro-bronzato, lucenti.

Foglioline 4a-6a: un po' a doccia, intere, orbicolari, seno peziolare a V-U aperto, setolose sulle nervature della pagina inferiore, colore verde chiaro, nervature rossastre alla base, picciolo vellutato.

Stelo: un po' eretto, costoluto, vellutato, rosso-brunastro da un lato.

Tralcio erbaceo: poligonale, vellutato, internodi di colore rosso-vinoso da un lato; nodi bruno-violacei.

Viticci: intermittenti, bifidi, violacei, vellutati alla base.

Fiore: maschile.

Figura 2: Foglia di 775 Paulsen .

Foglia: media, orbicolare, quasi intera; seno peziolare ad U-V aperto; dente terminale del lobo mediano lungo e acuto, lembo ondulato; pagina superiore verde intenso, liscia, glabra; pagina inferiore verde chiaro, setolosa sulle nervature che sono rosate verso la base; denti mediamente pronunciati, abbastanza regolari, mucronati, convessi.

Picciolo: corto, rosato da un lato, vellutato, canale poco evidente.

Tralcio legnoso: di media lunghezza e robustezza, ramificato, sezione un po' ellittica con superficie leggermente striata, colore nocciola con macchie brune; internodi medi (12-13 cm); nodi poco evidenti, di colore bruno scuro.

Fenologia: germogliamenio e fioritura uri po' tardivi; caduta delle foglie in epoca media.

Caratteristiche ed attitudini colturali: portamento cespuglioso; vigoria e maturazione del legno buone; resiste alla fillossera (un po' sensibile in certe annate alla gallecola) ed alle malattie crittogamiche. Radica con facilità; ha dimostrato buona compatibilità all'innesto con i vitigni siciliani e si adatta ai terreni anche asciutti purché non molto siccitosi, mediamente clorosanti, per quanto preferisca quelli di medio impasto, un po' freschi, sui quali un tempo si suggeriva il 157.11. è considerato uno dei migliori portinnesti del Paulsen.