Sinonimi e cenni storici
Malvasia odorosissima; Malvasia aromatica di Parma. Troviamo una voce dialettale che indica come corrispondente italiano la Malvasia di Candia: ?Frontignán. Malvasia di Candía. Nome di una sorta di vino squisito e di un vitigno non molto comune tra noi? (Malaspina, 1859). Analizzando a fondo la descrizione della Malvasia odorosissima di Aggazzotti (1867), si può ragionevolmente ipotizzare che la Malvasia più diffusa nel Parmense fosse proprio questa. Nota anche con i nomi di Malvasia di Villa Lunga, Malvasia aspra o Malvasia di Scandiano, ricorda molto da vicino l accessione Casalini. Tra le numerosissime malvasie, poi, balza agli occhi una Malvasia aspra che rimanda a Malvasia odorosissima, sinonimo di Malvasia di Scandiano o di Villa Lunga, descritta dall Aggazzotti (Rovasenda, 1877). Il conte di Rovasenda (1877) ci conferma quanto riportato dall Aggazzotti, indicando ?Malvasia odorosissima? come sinonimo di ?Malvasia di Scandiano? e alla voce ?Malvasia aspra? rimanda a ?Malvasia odorosissima?. ?A Piacenza si coltiva una Malvasia molto diffusa e accreditata in detta provincia, ma con gli acini piccoli e costantemente sferici, con buccia coriacea e polpa carnosa, croccante; le nervature sono rosseggianti al punto d inserzione col picciuolo. Deve trattarsi adunque di una Malvasia diversa dalla Malvasia del Piemonte, e probabilmente uguale a quella della Toscana? (Marzotto, 1925). Marescalchi e Dalmasso concordano sul fatto che la Malvasia del passato fosse un vitigno aromatico e richiamano l Acerbi che aveva parlato di una ?«Malvasia Moscado, della quale si dice che sia fatto il vino di Madera? ed il Moscado di Candia, e di varie isole dell arcipelago, che ci viene da Venezia, e per ciò da noi conosciuto sotto nome di Moscado di Venezia». Aggiunge che potrebbe essere la Malvasia musquée dei Francesi. E noi aggiungiamo che una Malvasia moscata si coltiva sull Appennino piacentino (e un pò qua e là anche in Piemonte) sotto il nome di Malvasia di Candia? (Marescalchi e Dalmasso, 1937). La Malvasia del passato doveva essere sicuramente aromatica se nel Trattato del Soderini, pubblicato nel 1600, si legge: ?e tanto fanno le viti che fan la Malvagia, delli quali vini un boccal solo condisce una botte di sei barili di vin bianco di quei paesi e lo fa esser tutto malvagia?, e da sola ?fa un vino potentissimo, e questa vite ne fa poco nel suo paese di Candia e Cipri, e meno assai produce trasportata negli altrui, e si diletta d andar terragnola? (Marescalchi e Dalmasso, 1937). Soderini ci riporta un esempio di frode alimentare del tempo e ci svela un particolare interessante sul vitigno a lui noto come Malvasia: la scarsa produttività che si rifletteva nella elevata gradazione alcolica. Recenti studi di Schneider hanno ipotizzato la sinonimia con una varietà francese ormai presente solo in collezione, Muscadelle du bordelais faux, anch essa a fiori femminili (Schneider comunicazione personale).
Descrizione ampelografica
Giovane germoglio
Di colore verde-biancastro.
001 - Apertura dell apice - 5) Aperto
003 - Intensità della pigmentazione antocianica dei peli striscianti dell apice - 1) Nulla o molto bassa
004 - Densità dei peli striscianti dell apice - 3) Bassa
Tralcio erbaceo alla fioritura
La sezione trasversale è tendenzialmente ellissoidale, costoluta.
007 - Colore del lato dorsale degli internodi - 1) Verde
008 - Colore del lato ventrale degli internodi - 1) Verde
013 - Densità dei peli striscianti sugli internodi - 1) Nulla o molto bassa
014 - Densità dei peli striscianti sui nodi - 1) Nulla o molto bassa
016 - Numero di viticci consecutivi - 1) 2 o meno
Foglia giovane
051 - Colore della pagina superiore del lembo - 1) Verde
053 - Densità dei peli striscianti tra le nervature principali della pagina inferiore del lembo - 1) Nulla o molto bassa
Foglia adulta
Pagina superiore di colore verde, con nervature verde chiaro. Denti laterali abbastanza pronunciati, con lati talora rettilinei e talora convessi. Seni laterali inferiori a U o a V, poco profondi o spesso anche solo appena accennati.
065 - Dimensione del lembo - 7) Grande
067 - Forma del lembo - 2) Cuneiforme
068 - Numero dei lobi - 3) Cinque
070 - Distribuzione della pigmentazione antocianica sulle nervature principali della pagina superiore del lembo - 1) Assente
072 - Depressioni del lembo - 5-7) Medie e talora anche forti
073 - Ondulazione del lembo tra le nervature principali o secondarie - 1) Assenti
074 - Profilo del lembo in sezione trasversale - 5) Contorto
075 - Bollosità della pagina superiore del lembo - 5) Media
076 - Forma dei denti - 5) Misto tra entrambi i lati rettilinei e entrambi i lati convessi
078 - Lunghezza dei denti in rapporto alla loro larghezza - 5-7) Medio-lunghi
079 - Grado di apertura/sovrapposizione dei bordi del seno peziolare - 3) Aperti
080 - Forma della base del seno peziolare - 3) A V
081-1 - Denti nel seno peziolare - 1) Assenti
081-2 - Base del seno peziolare delimitata dalle nervature - 1) Non delimitata
082 - Grado di apertura/sovrapposizione dei bordi dei seni laterali superiori - 3) Leggermente sovrapposti
083-1 - Forma della base dei seni laterali superiori - 1) A U
083-2 - Denti nei seni laterali superiori - 1) Assenti
084 - Densità dei peli striscianti tra le nervature principali sulla pagina inferiore del lembo - 1) Nulla o molto bassa
085 - Densità dei peli dritti tra le nervature principali sulla pagina inferiore del lembo - 1) Nulla o molto bassa
086 - Densità dei peli striscianti sulle nervature principali della pagina inferiore del lembo - 1) Nulla o molto bassa
087 - Densità dei peli eretti sulle nervature principali della pagina inferiore del lembo - 1) Nulla o molto bassa
093 - Lunghezza del picciolo in rapporto alla lunghezza della nervatura mediana - 1) Più corto
094 - Profondità dei seni laterali superiori - 3-5) Da poco profondi a medi
Tralcio legnoso
Con meritalli di media lunghezza (120 mm)
103 - Colore prevalente - 2) Brunastro (color nocciola chiaro, leggermente più scuro sulla faccia dorsale)
Fiore
151 - Organi sessuali - 4) Stami reflessi e gineceo completamente sviluppato
La fertilità potenziale del vitigno è risultata media (intorno a 1,4/1,5 grappoli per germoglio). Fertilità (n. inf./germ.) - 1,45
Grappolo
Grappolo di grandezza medio-piccola.
202 - Lunghezza - 5) Media
204 - Compattezza - 3-5) Tendenzialmente spargolo (talora mediamente compatto)
206 - Lunghezza del peduncolo del grappolo princiaple - 3) Corto
208 - Forma - 2) Conico
209 - Numero di ali del grappolo principale - 2-1) 1 o 2 ali e talora assenti
Acino
220 - Lunghezza - 5-3) Medio-corto
221 - Larghezza - 5-3) Mediamente stretto
223 - Forma - 2) Sferoidale (regolare)
225 - Colore della buccia - 1) Verde-giallo
227 - Pruina - 5-7) Da media a elevata
231 - Intensità della pigmentazione antocianica della polpa - 1) Nulla
233 - Rendimento in succo - 7) Abbondante
235 - Consistenza della polpa - 1) Molle
236 - Sapore particolare - 2) Aroma moscato
241 - Sviluppo dei vinaccioli - 3) Completo
Fenologia
Germogliamento - III decade di Marzo
Piena Fioritura - III decade di Maggio
Maturazione - III decade di Agosto
Caratteristiche
Veniva usata anche come uva da serbo, visto il grappolo spargolo e il sapore moscato, ma era impiegata soprattutto come uva da vino per dare profumo ai vini bianchi o per vini da dessert, come ci riferisce Aggazzotti: ?Uva che ha il suo merito speciale pei vini da liquore o da dessert, qualora non si badi molto al tannino: come d ordinario è pei vini bianchi di Scandiano, il suo aroma è molto deciso e persistente anche dopo dozzine d anni?. In effetti nelle annate calde bisogna raccoglierla molto presto, altrimenti passa velocemente alla fase di surmaturazione: accumula molto zucchero, ma conserva sempre una buona acidità.
Produttività: 502 - Peso medio del grappolo - 3-2) Basso o anche meno (167,5 g); 503 - Peso di un acino - 1) Molto basso (1,2 g); 504 - Peso di uva prodotta per m2 - 1) Molto basso (8,3 t/ha); N° grappoli/ceppo - 17; Produzione kg/ceppo - 2,78.
Mosto: Gli zuccheri tendono a raggiungere buoni livelli, ma non devono presentarsi stressi idrici e una volta raggiunto il plateau, ulteriori incrementi sono legati più a fenomeni di disidratazione che di accumulo.
L acidità tende a mantenere buoni livelli e in genere non presenta crolli improvvisi anche in estati ad evoluzione piuttosto calda. 505 - Tenore in zucchero - 21,7° Brix; 506 - Acidità totale - 7,35 (g/l); 508 - pH - 3,08.
Vino: Alcol effettivo (% vol) - 12,88; Zuccheri (g/l) - 2,00; Estratto on riduttore (g/l) - 18,5; pH - 3,09; Acidità totale (g/l) - 7,33; Acido tartarico (g/l) - 3,23; Acido malico (g/l) - 2,17; Polifenoli totali (mg/l) - 266,67.
Vista: colore giallo chiaro di media intensità, con riflessi verdognoli o giallo/verdognoli.
Olfatto: intenso e aromatico, fine e franco, armonico, con prevalenti note di Moscato a cui si accompagnano sentori fiorali (biancospino, ma anche acacia, rosa, tiglio e linalolo) e di agrumi, nonché di rosmarino. A completare il quadro, una più discreta
Gusto: equilibrato, piuttosto sapido, fresco, di buona struttura, con retrogusto leggermente amarognolo e molto persistente.
Utilizzazione
Per la vinificazione